Le piante infette che presentano i sintomi del Mal dell’Esca devono essere potate separatamente dalle altre o estirpate, al fine di limitare l’ulteriore diffusione della malattia.
In alternativa si consigli di asportare la parte del tronco invasa dal fungo e allevare dal legno sano un nuovo germoglio, previa disinfezione con mastici cicatrizzanti della superficie di taglio.
Il Mal dell’esca è una malattia della vite causata da un complesso di funghi che, colonizzando i vasi linfatici e il legno, impediscono il rifornimento di acqua e sali minerali dalle radici e portano a morte la pianta, attraverso un decorso che può essere cronico o apoplettico.
Per prevenire l’ingresso di questi funghi, dopo la potatura e prima della “fase del pianto” risulta utile intervenire con prodotti microbiologici contenenti ceppi naturali di funghi antagonisti (Tricoderma asperellum e Tricoderma gamsii), al fine di migliorare l’efficacia del prodotto si consiglia di diluirlo in poca acqua, 24-36 ore prima del trattamento in modo da favorire la germinazione delle spore fungine ed ottenere una più pronta colonizzazione delle superfici dei tralci.
Si consiglia, inoltre di dirigere gli ugelli quanto più possibile sui tagli di potatura e impiegare un volume di miscela non inferiore a 400 l/ha effettuando un solo intervento. Inoltre è consigliabile porre attenzione a non propagare le infezioni tramite gli attrezzi di taglio.
Fonte: ALSIA BASILICATA