Sempre più uva australiana in Corea del Sud

da Redazione uvadatavola.com

Il settore australiano delle uva da tavola sta mettendo in atto una serie di strategie per aumentare i volumi da esportare sul mercato sudcoreano.

Secondo “Hort Innovation” la Hyundai, una delle più grandi catene che opera in Corea del Sud nella vendita al dettaglio di ortofrutta, ha deciso di commercializzare solo uve da tavola australiane.

In questo ultimo periodo diverse sono state le iniziative commerciali che gli operatori australiani hanno promosso per far conoscere il prodotto in Corea del Sud. Ad esempio è stato creato un nuovo marchio e grandi importatori coreani di uva da tavola sono volati in Australia, dove hanno visitato gli areali di coltivazione di uva da tavola nella regione di Victoria.

“Gli importatori in visita hanno avuto modo di recarsi all’interno di aziende produttrici e hanno conosciuto gli elevati standard di sicurezza alimentare per cui l’Australia è rinomata. Durante la visita ci sono state anche degustazioni -ha fatto sapere John Lloyd, amministratore delegato di Hort Innovation –. I feedback dei coltivatori e degli importatori partecipanti sono stati eccellenti. L’iniziativa ha portato all’ampliamento di opportunità commerciali e preziosi contatti tra produttori e aziende di import-export”.

Jeff Scott, amministratore delegato di ATGA, afferma: “Gli addetti all’import-export erano ansiosi di sapere come evolveva la stagione australiana dell’uva da tavola. Hanno voluto conoscere le caratteristiche del prodotto che avrebbero commercializzato e promosso. La Corea del Sud è un mercato emergente e siamo entusiasti di lavorare per sviluppare gli scambi commerciali con questa realtà in crescita”.

Questo è il quinto anno da quando è entrato in vigore l’accordo di libero scambio tra Corea e Australia. L’accordo prevedeva l’eliminazione di tasse sull’importazione delle uve australiane.

Tra il 2016 e il 2017 la Corea del Sud ha importato principalmente uva da Cile, Perù e Stati Uniti, con l’Australia come unico altro esportatore con una quota di mercato dello 0,32%.

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