Dal 21 al 22 giugno 2018, presso l’Università degli Studi di Milano, si è svolto il 2° “Seminaio di Spettrometria di Massa”.
Ovvero due giornate di studio dedicate all’applicazione della spettrometria di massa in campo ambientale, farmaceutico, alimentare e clinico. Tra i diversi poster scientifici ne è stato presentato uno riguardante l’uva da tavola.
Il team di ricercatori, formato da ricercatori provenienti per lo più dall’università di Milano, ha indagato il profilo fenolico di diverse varietà di uva da tavola.
Negli ultimi anni, studi epidemiologici hanno dimostrato il ruolo dei composti fenolici presenti in frutta e verdura, importante tassello all’interno della dieta mediterranea, nella prevenzione delle malattie croniche.
L’uva è una delle più importanti fonti di composti fenolici tra i frutti. L’attività antiossidante dell’uva è stata positivamente correlata al profilo fitochimico e contenuto di antociani, flavonoli, flavonoidi e acidi fenolici.
Di conseguenza, la caratterizzazione del profilo fenolico rappresenta il primo passo per stabilire una correlazione tra il consumo di uva e i possibili effetti positivi sulla salute.
Il consumo di uva di uva da tavola e, parallelamente, l’interesse per la promozione di succhi e bevande non fermentate mostra una crescita rapida. Lo studio persegue lo scopo di caratterizzare il profilo fenolico di 16 diverse varietà di uva da tavola e da vino utilizzando una cromatografia liquida ad alte analisi (HPLC) oltre all’uso della spettrometria di massa a ionizzazione elettrospray (ESI-MS).
La tecnica LC-MS consente di effettuare uno screening per l’identificazione dei metaboliti biologicamente attivi in fonti naturali. Lo studio ha confermato che l’uva da tavola contiene un interessante profilo fenolico e che è un’ottima fonte di antociani, flavonoli, flavonoidi e acidi fenolici e aiuta quindi a prevenire alcune malattie croniche.
Autore: La redazione
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