Fruit Attraction, partenza sprint, Calleja: “attesi 70 mila visitatori”

da Redazione uvadatavola.com

La decima edizione di Fruit Attraction, inaugurata questa mattina nei padiglioni della fiera di Madrid, è senza dubbio quella più corposa mai registrata fino ad ora.

Sin dalle prime ore del mattino si è registrata una grande affluenza di operatori. “Aspettiamo – ci ha spiegato il direttore generale della fiera Raul Calleja – qualcosa come 70mila visitatori provenienti da tutto il mondo e quest’anno registriamo un boom di espositori con oltre 1.600 aziende che occupano 8 padiglioni a conferma che Fruit Attraction è considerato il primo strumento per la commercializzazione dell’ortofrutta spagnola nel mondo”. 

Il settore ortofrutticolo è un tassello fondamentale per l’economia della Spagna dal momento che, con circa 80 varietà di prodotto, genera un fatturato di 14 miliardi di euro per il solo settore del fresco ed altri 9 miliardi se si guarda all’indotto dei prodotti trasformati.

Un comparto che giunge alla fiera fiaccato da un’estate particolarmente siccitosa e che chiede sostegno alla nuova compagine di governo, soprattutto sul fronte dell’approvvigionamento idrico e dell’ammodernamento degli impianti irrigui.

“Senza acqua – ha precisato il ministro Luis Plana, presente all’inaugurazione – non c’è agricoltura, non c’è produttività e non c’è competitività. Il settore ne ha bisogno e il governo ha molto chiara in mente questa priorità anche per sostenere quella che è la vera novità dei mercati internazionali dove siamo già presenti e quelli nuovi a cui puntiamo: la crescita costante di una classe media sempre più disposta a spendere per avere prodotti di qualità”.

Sul fronte delle pratiche sleali delle catene Gdo europee denunciate nelle passate settimane da alcuni agrumicoltori della comunità di Valencia , che preferiscono acquistare prodotto estero piuttosto che nazionale, per garantire continuità dell’offerta, il ministro spinge sul buon funzionamento del tavolo interprofessionale che mette a confronto tutti i soggetti della filiera.

“In Spagna abbiamo una legge pioniera – continua Planas – sulla catena alimentare che attualmente è in discussione al Parlamento europeo con l’obiettivo di replicarne i contenuti dentro una direttiva che valga per tutti i Paesi dell’Unione. Noi siamo già ben posizionati su questo punto e possiamo solo migliorare”.

Sempre alla ricerca di nuove strade per valorizzare il prodotto, un anno fa ha debuttato la prima associazione nazionale di fruttivendoli, una rete di venditori al dettaglio che nella sola sede di Madrid (Afrumad) raccoglie circa 2mila dettaglianti, circa 12mila in tutto il Paese.

“Il nostro settore – spiega Luiso Pacheco Torres, presidente di Afrumad – è stato molto colpito dall’ingresso di nuove formule di vendita come ad esempio l’e-commerce e internet. Vogliamo difendere il nostro ruolo anche grazie all’appoggio del ministero dell’agricoltura e soprattutto della sanità dal momento che, per la nostra naturale funzione di consulenti dei consumatori, possiamo contrastare il problema dell’obesità infantile e del calo dei consumi di ortofrutta che negli ultimi due anni è stato del 4% circa arrivando ad un consumo procapite annuo di circa 100 chili. I più penalizzati sono i bambini”. 

Già il 20% delle aziende associate sono connesse ad una piattaforma di blockchain e sono attualmente attivi dei corsi di formazione per gli operatori per arrivare a coinvolgere tutti i fruttivendoli del Paese.

“Per recuperare un rapporto di fiducia con il consumatore – continua Torres – innanzitutto puntiamo sulla produzione locale e poi organizziamo degustazioni, presentazioni di singoli prodotti per spiegarne le proprietà. L’obiettivo è fare capire che il fruttivendolo è un alleato del consumatore”.

 

Fonte: corriereortofrutticolo.it

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