Le nuove varietà di uva cilena si sovrappongono al prodotto peruviano in USA

da Redazione uvadatavola.com

In Cile, i produttori di uva da tavola e di mirtilli sono preoccupati per le loro esportazioni a causa del braccio di ferro Stati Uniti e Cina.

Inoltre anche i nuovi assetti produttivi peruviani ( di cui abbiamo parlato qui e qui) non aiutano i viticoltori cileni a fare sonni tranquilli.

Secondo il quotidiano El Mercurio, Francisco Pretel, direttore generale dell’Agracomercial Valle Arriba, ha dichiarato che i dazi imposti dagli Stati Uniti e dalla Cina hanno colpito anche le spedizioni di uva da tavola.

Stando all’analisi di iQonsulting, le nuove varietà di uva da tavola cilena rappresenteranno il 15% dell’offerta nel corso della stagione attuale. Un dato importante, se si considera che tre anni fa le nuove varietà rappresentavano solo il 3,6% della produzione totale.

Una finestra di mercato problematica
Si stima che il mercato interno statunitense sia in grado di consumare 3milioni di box di uva da tavola a settimana. Dal momento che la raccolta delle uve da tavola californiane si concluderà tra poche settimane, i volumi si ridurranno. Per questo motivo i produttori peruviani di varietà precoci, degli areali di Piura, per ora evitano il mercato nordamericano in attesa che diminuiscano le scorte di uve californiane.

“Il Perù ha bisogno di estendere la sua stagione produttiva di uva per giungere sul mercato USA in coincidenza con la fine della raccolta di uva californiana. Questo però provocherà la sovrapposizione delle partite peruviane con quelle di provenienza cilena. Il nuovo assetto potrebbe portare alcuni box in Europa che in quel periodo acquista uva dal Sudafrica”, ha dichiarato il commerciante europeo di ortofrutta Oscar Salgado.

 

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