L’uva da tavola in Puglia: le origini dell’uva Regina

da Redazione uvadatavola.com

L’ uva da tavola è uno dei principali prodotti agricoli della Puglia ed è fondamentale per l’economia della regione insieme ad altri prodotti di elevata qualità come le olive, il pomodoro, le mandorle, le ciliegie, i carciofi, il frumento, l’uva da vino.

L’uva da tavola pugliese
La Puglia oltre ad essere una regione molto interessante e conosciuta nel mercato estero per la produzione vinicola è decisamente molto importante, a livello nazionale ed internazionale, per la coltivazione di diverse varietà di uva da tavola come dimostrato dagli ottimi dati relativi alla superficie coltivata e alle esportazioni, dirette principalmente in Germania ma anche in Polonia, Repubblica Ceca e Russia. Le varietà di uva da tavola maggiormente coltivate in Puglia sono l’Italia, la Victoria, la Red Globe, la Regina bianca, la Palieri, seguite dalle cultivar (cv) seedless (senza seme o apirene) come la Crimson seedless e la Superior seedless (Sugraone) verso le quali si sta orientando sempre di più il gusto dei consumatori stranieri e che, per questo motivo, sono destinate più all’esportazione che al consumo nazionale. Altre tipologie di uve con semi come la Baresana, la Black Pearl e la Black Magic non raggiungono percentuali di coltivazione molto elevate.

Conosciamo meglio l’uva Regina
L’uva Regina a bacca bianca è una delle varietà tradizionali della Puglia ed è caratterizzata da un acino grande e lievemente allungato che presenta un colore giallo-dorato a maturazione completa, una buccia spessa e consistente e una polpa croccante e dal sapore dolce. Il vigneto ha origini molto antiche e sembra sia stato introdotto in Italia dagli antichi romani che lo trovarono in Siria.
Il comune di Adelfia in provincia di Bari dedica ogni anno, nel mese di settembre, una vera e propria festa (la Festa dell’Uva) a questo prezioso prodotto agricolo.

Curiosità
L’uva Regina è conosciuta in Italia con un grande numero di sinonimi: Pergolone o Provolone in Abruzzo, Inzolia imperiale o Parchitana in Sicilia, Mennavacca bianca nel Sud Italia, Galletta in Toscana, Dattero di Negroponte, Pizzutella.
L’esistenza di tutti questi nomi alternativi per identificare lo stesso vigneto sembra essere dovuta alla grande diversità morfologica esistente all’interno della varietà per quanto riguarda, ad esempio, la forma o le caratteristiche dell’acino o del grappolo.
Nel Registro Nazionale delle varietà di vite, la Regina è presente insieme a tre suoi cloni che si differenziano per la forma dell’acino (tondeggiante o allungata) mentre la cultivar Pizzutello bianco è registrata con un altro codice e presenta un acino molto allungato ed appuntito simile ad una mezza luna.
Una recente ricerca basata su studi molecolari ha fatto luce sulla corrispondenza tra le denominazioni usate per indicare a livello locale l’uva Regina e la cv stessa; le piante di vite considerate nello studio e denominate Pizzutella, Pizzutello di Adelfia, Pizzutello vero, Regina Inzolia, Mennavacca, Williams erano tutte appartenenti alle diverse tipologie di Regina.

Cristina De Ceglie
Biotecnologo alimentare
cristinadeceglie@libero.it

Note bibliografiche
– Quaderno Uva da Tavola. ISBN 9788896578063. Coordinatore Agostino Santomauro
http://catalogoviti.politicheagricole.it/catalogo.php
– Antonacci D. et al. Tipologie clonali rilanciate dal mercato: chiarimenti sulle nomenclature delle varietà Regina e Pizzuttello bianco. Frutticoltura, n. 1/2 (2014): 5052

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