Oltre ai risultati raggiunti su uva da tavola, l'esempio più eclatante è quello ottenuto sulla Candonga®, ovvero il noto marchio commerciale della varietà di fragola spagnola denominata Sabrosa, che nel metapontino riesce ad esprimere al massimo i suoi parametri qualitativi che non vengono raggiunti se viene coltivata altrove.
Ciò significa che tutto il Mezzogiorno d’Italia possiede un valore aggiunto che dovrebbe essere sfruttato non dalle multinazionali estere ma dagli operatori locali. Come? Facendo essi stessi innovazione. Quello che sembra un percorso ad ostacoli potrebbe essere superabile se opportunamente seguiti da persone competenti.
Inoltre, se al processo di innovazione varietale partecipasse non un singolo, ma un gruppo di aziende, imprenditori, società o altre entità pubbliche e private, diventerebbe tutto più semplice. Tutto questo eviterebbe di essere “colonizzati” dalle solite società straniere e di assistere sempre ai successi degli altri.
In Italia è presente un ottimo sistema di ricerca pubblica in grado di ottenere ottimi risultati nell'ambito dell'innovazione varietale.
Tali risultati però dovrebbero avere degli sbocchi commerciali, a maggior ragione se questi sono proteggibili con brevetto. Sarebbe opportuno in tal caso l'intervento dei privati, in grado di riuscire ad utilizzarli commercialmente e nel migliore dei modi.
Il primo passo da compiere verso l'innovazione dovrebbe essere, quindi, una maggiore interazione tra pubblico e privato.
Risposta a cura dell'Avv. Vincenzo Acqufredda dello studio legale Trevisan & Cuonzo, specializzato in tutela della proprietà intellettuale con particolare riferimento al settore delle nuove varietà vegetali.
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Autore: la Redazione
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