Il business delle agromafie sfiora i 22 miliardi

da Redazione uvadatavola.com

Il business delle agromafie continua a crescere, con un balzo del 30% solo nell’ultimo anno, attestandosi a quota 22 miliardi circa, frutto dei reati e del malaffare operati nel settore agricolo e alimentare dalla criminalità, a cominciare dalla mafia per finire ai delinquenti comuni.

Il fenomeno interessa tutti i territori d’Italia, dal Nord al Sud e affligge molte imprese.

La ristorazione è forse il campo preferito degli ‘agromafiosi’. In alcuni casi le mafie possiedono addirittura franchising e catene di ristoranti. Nelle loro mani oltre 5.000 locali, con una più capillare presenza a Roma, Milano e nelle grandi città.

A fare il punto sul fenomeno e le sue derivazioni come il caporalato è il rapporto Agromafie 2017 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare e presentato oggi nella sede dell’organizzazione agricola alla presenza dei ministri della Giustizia Andrea Orlando, delle Politiche agricole Maurizio Martina e dell’Interno Marco Minniti.

Nel 2016 – osserva Coldiretti – si è registrata un’impennata di fenomeni criminali nel settore agricolo. “Quasi quotidianamente ci sono furti di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti e animali, con un ritorno prepotente dell’abigeato – sottolinea l’organizzazione agricola – Raid capaci di mettere in ginocchio un’azienda, specie se di dimensioni medie o piccole”.

Per il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, “le agromafie vanno contrastate nei terreni agricoli, nelle segrete stanze in cui si determinano in prezzi, nell’opacità della burocrazia, nella fase della distribuzione di prodotti che percorrono centinaia e migliaia di chilometri prima di giungere al consumatore finale, ma soprattutto con la trasparenza e l’informazione dei cittadini che devono poter conoscere la storia del prodotto nel piatto”.

 

I ministri intervenuti alla presentazione del rapporto ricordano quanto già messo in campo, a cominciare dalla legge contro il caporalato che ha visto il traguardo lo scorso ottobre, per continuare con il prossimo arrivo della legge contro i reati agroalimentari.

La commissione Caselli ha lavorato per aggiornare la legislazione sul contrasto ai reati nel settore agroalimentare – ricorda il ministro Orlando – e “siamo all’ultimo miglio: il testo di legge è al Dipartimento affari legislativi di Palazzo Chigi, penso che rapidamente debba avere una risposta che la avvii al Parlamento”‘ La legge contro il caporalato in particolare, secondo il ministro Martina, “è una pietra miliare” e “sta iniziando a dare i risultati giusti”.

Proprio oggi, 15 marzo 2017, è in programma un incontro tra Martina e Minniti per fare il punto sul piano di accoglienza dei migranti per la raccolta stagionale nelle campagne previsto dalla legge sul caporalato che prevede anche il coinvolgimento delle Regioni, amministrazioni locali, province autonome e organizzazioni di terzo settore.

 

Fonte: Ansa

Articoli Correlati