Terre Colte: un bando per valorizzare i terreni del Mezzogiorno

da Redazione uvadatavola.com

Valorizzare i terreni agricoli incolti, abbandonati o non adeguatamente utilizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, rivitalizzando la tradizione legata all’agricoltura e all’allevamento in queste regioni, anche attraverso l’inclusione sociale e lavorativa di persone in condizione di disagio, offrendo nuove opportunità per i giovani e favorendo l’introduzione di innovazioni tecnologiche e colturali.

Questo l’obiettivo del nuovo bando sperimentale “Terre Colte”, promosso dalla Fondazione CON IL SUD.

Le proposte potranno essere presentate esclusivamente online tramite il sito della Fondazione entro il 23 febbraio 2018 da organizzazioni del Terzo settore, in partnership con altre realtà non profit, ma anche con istituzioni, università, enti di ricerca e imprese profit.

L’iniziativa prevede la concessione, da parte dei proprietari, di uno o più terreni a uno o più soggetti del partenariato che propone il progetto, per una durata minima di 10 anni di cui i primi 5 a titolo gratuito o simbolicamente oneroso. Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno tre soggetti, di cui almeno due di Terzo settore. Potranno inoltre essere coinvolti il mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca.

Le proposte potranno prevedere, oltre alle attività di coltivazione e di allevamento, iniziative di tipo artigianale, commerciale, sociale, turistico-ricettivo, etc., purché strettamente connesse e accessorie a quelle di carattere agricolo. Il contributo per singola proposta è di massimo 500.000 euro.

“Siamo convinti che il tema sia strategico per il futuro del Mezzogiorno – ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD – perché riguarda la proposta di un modello di sviluppo realmente sostenibile per il nostro Sud. ‘Terre Colte’ significa anche questo: avere l’intelligenza di saper coniugare i cambiamenti di un mercato attento alle tradizioni del territorio con quelli di un nuovo ‘paradigma’ dello sviluppo, che vede al centro la comunità e la coesione sociale, i giovani e la conoscenza”.

 

Fonte: italiachecambia.org

Articoli Correlati