Circa un quarto dei pesticidi attualmente in circolazione in alcuni Stati membri dell’UE proviene dal mercato illecito.
Il commercio illegale di pesticidi rappresenta oltre il 10% del mercato mondiale ed è molto lucrativo; una singola spedizione può rappresentare un profitto illecito di oltre un milione di euro. Ufficiali della polizia, delle dogane e incaricati delle imposizioni normative di tutta l’Unione Europea si sono incontrati ad Alicante, in Spagna, dal 26 al 28 Novembre per assistere ad una importante conferenza organizzata dall’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (UAMI) e da Europol.
I rappresentanti delle autorità incaricate dell’applicazione della legge nei 25 Stati membri dell’UE, cui vanno aggiunti quelli dell’Islanda, della Croazia e dell’Australia, si sono riuniti con i rappresentanti dell’industria e della Commissione europea per discutere della minaccia rappresentata da tali prodotti illegali e dei modi per contrastarli. La conferenza è stata organizzata congiuntamente con la Commissione europea, Eurojust (unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea) e l’OLAF (ufficio della Commissione europea per la lotta antifrode).
“Questo convegno è stato un evento fondamentale per l’Osservatorio” ha dichiarato Paul Maier, direttore dell’Osservatorio europeo UAMI. “Unitamente ad Europol e con il valido contributo dei nostri colleghi della Commissione siamo riusciti a riunire i principali funzionari incaricati di far osservare le leggi dell’UE, gli esperti industriali e i responsabili politici europei. Lo scambio di informazioni e di migliori prassi costituisce un passo importante per far fronte al problema dei pesticidi illegali in Europa”.
“Il commercio di pesticidi illegali e contraffatti è organizzato da reti criminali altamente sofisticate” aggiunge Rob Wainwright, direttore dell’Europol. “I criminali hanno sviluppato delle catene di approvvigionamento globali complesse e sfruttano delle imprese legali per camuffare le proprie attività. E’ dunque importante affrontare questa criminalità crescente, in particolare pensando ai possibili rischi per la salute”.
Fonte: Agricoltura Oggi