L’evoluzione geografica della viticoltura grottagliese

da Redazione uvadatavola.com

Grottaglie, grosso borgo della provincia di Taranto situato nel versante orientale, è un centro che, come noto, basa la sua economia su un agricoltura intensiva specializzata che si configura nella coltivazione di uva da tavola.

Tuttavia le dinamiche che hanno interessato il settore agricolo grottagliese nel corso del tempo sono state tali che lo scenario attuale è profondamente mutato rispetto a quanto si assisteva negli anni passati.

Un quadro abbastanza soddisfacente di quanto enunciato proviene dall’analisi delle cifre che riguardano la superficie agricola utilizzata (S.A.U.) e la “qualità” delle coltivazioni.

Nel 1991 le aziende censite erano 2473 e coprivano una SAU di 6778 ettari. Tali valori hanno subito un incremento nell’arco di 10 anni: nel 2001 la SAU arrivava a quota 7882 ettari ripartiti su 3571 aziende. Nel 2011 si è invece assistito ad una contrazione delle superfici e delle aziende: 2364 aziende per un totale di 6649 ettari di SAU. Anche la dinamica delle singole produzioni ha conosciuto una fluttuazione più o meno significativa, sia negli aspetti meramente quantitativi che nella tecnica produttiva.

Come accennato all’inizio, Grottaglie è uno dei principali centri di produzione di uva da tavola, ma anch’essa, ha conosciuto nel tempo delle variazioni in termini di superficie e produzione.

Infatti, la superficie complessiva di questo prodotto ha conosciuto una diminuzione nell’arco di venti anni, passando da 2061 ettari nel 1991, a 1884 ettari nel 2001, fino a 1278 ettari un decennio più tardi.

Le cause che possono illustrare meglio la diminuzione di superficie dei vigneti di uva da tavola a vantaggio di altre produzioni legnose quali l’olivo, con qualche estemporanea coltivazione erbacea od ortiva o addirittura maggese, non sono ben distinguibili fra loro, ma sicuramente risiedono nella congiuntura economica sfavorevole, nelle crisi di mercato che hanno interessato il comparto in questi ultimi anni, in un mancato ricambio generazionale della popolazione agricola, con conseguente aumento dell’età media dei produttori.

Anche la tecnica di coltivazione è mutata nel corso del tempo: difatti fino alla fine degli anni ’80 l’uva da tavola veniva coltivata prevalentemente in pieno campo, per poi essere prodotta sotto rete e quindi, dalla metà degli anni ’90 in poi, si è assistito al progressivo aumento dell’utilizzo di film plastici in polietilene per anticipare l’epoca di maturazione del prodotto, in modo da poterlo collocare sul mercato in un periodo di tempo economicamente favorevole.

Altro punto chiave è stata la variazione  dell’offerta varietale nel centro jonico nell’arco di pochi anni. Infatti fino alla fine degli anni ’80 a Grottaglie la varietà più coltivata era la Regina, cultivar a bacca bianca, dal sapore neutro, di epoca medio–tardiva. Questa però è stata soppiantata dalla Victoria, a bacca bianca oblunga, con epoca di maturazione medio–precoce e che ben si conformava con i gusti e le esigenze dei consumatori, con l’orografia e la giacitura del territorio e con le allora incipienti tecniche di semiforzatura precoce (la cultivar Regina era coltivata praticamente a campo aperto).

Si è assistito dunque ad uno spostamento varietale e temporale a Grottaglie. che ha portato la città jonica ad essere uno dei centri conferitori di prodotto più precoci.

Da circa 10 anni a questa parte, per incontrare ancora una volta le preferenze dei consumatori e le richieste delle varie catene commerciali, a Grottaglie hanno fatto capolino alcune varietà seedless le quali, con alterne fortune, hanno incontrato il favore dei produttori. Dopo un periodo di diffidenza iniziale, pare che diverse cultivar apirene stiano prendendo piede nell’agro grottagliese. Bisogna tuttavia sottolineare che non sempre è stato assicurato il risultato tecnico ed economico di impianti di varietà senza semi più o meno recenti, in quanto, a giudizio dello scrivente, spesso si è voluta trasferire la tecnica di coltivazione della varietà Victoria “tout–court” su queste nuove varietà, aventi una gestione agronomica differente, con la conseguenza che non sempre si è ottenuto un risultato soddisfacente.

Alla data odierna, la varietà seedless più idonea alle caratteristiche pedoclimatiche della zona sembra essere la Superior seedless, anche se altre varietà come la Crimson seedless e la Regal sono ben viste dai produttori locali, e le prime esperienze di coltivazioni sembrano dare risultati incoraggianti.

Un altro dato interessante è sicuramente la superficie aziendale media, molto piccola (meno di 1,5 ettari, tant’è che molte aziende possono definirsi a conduzione familiare); tale dato riflette sicuramente un pregio ma anche un difetto della produzione grottagliese: difatti da un lato la richiesta di manodopera extrafamiliare è bassa e relegata perlopiù a determinate operazioni, che incorrono in determinate fasi fenologiche (l’ operazione di diradamento degli acini durante la fase di ingrossamentoè il tipico esempio di quanto detto) e ciò permette di mantenere generalmente bassi i costi di produzione, dall’altro lato però tale estrema frammentazione aziendale rappresenta un freno allo sviluppo di una imprenditoria capace di misurarsi con le richieste di mercato ed avere un aggiornamento tecnico costante. A quanto detto si deve aggiungere poi un decennale individualismo e diffidenza all’aggregazione che impedisce di fatto la generazione di una massa critica, necessaria per l’accrescimento del potere contrattuale in fase di vendita del prodotto.

Alla data odierna, secondo alcune stime, la situazione della viticoltura grottagliese si configurerebbe in tal maniera:

  • Vittoria in pieno campo: 25 ettari
  • Vittoria sotto rete: 165 ettari
  • Vittoria in semiforzatura precoce: 920 ettari
  • Regina ed altre varietà in pieno campo: 5 ettari
  • Altre varietà con semi sotto rete: 20 ettari
  • Apirene in semiforzatura: 150 ettari

L’ammontare complessivo della superficie investita ad uva da tavola sembra essere dunque di 1285 ettari, con un lieve incremento rispetto alla superficie riscontrata nel 2011 (pari a 1278 ettari).

Autore: Dott. Agr. Giuseppe Nuzzo – E-mail: [email protected]

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Dati a cura del IV, V, VI Censimento Nazionale dell Agricoltura (per i periodi 1981 – 1990; 1991 – 2000; 2001 – 2010 rispettivamente). Stime a cura dell’Uffcio Agricoltura del Comune di Grottaglie.

Si ringrazia l’Ufficio Agricoltura del Comune di Grottaglie (Ta) per la collaborazione.

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