“Bene sta facendo l’ARPA Puglia a monitorare, attraverso controlli e prelievi ad hoc, l’area del tarantino, interessata da presunte contaminazioni”.
È il commento del Presidente della Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, alla notizia dei risultati dei prelievi, risalenti però a settembre e quindi superati di fatto dai risultati di altri campioni prelevati a dicembre, che attesterebbero la presenza di diossina nel latte in un’azienda del tarantino, a causa dell’inquinamento provocato dall’ILVA.
“Da anni stiamo ripetutamente chiedendo che venga verificato immediatamente l’effettivo stato di salute della catena alimentare di quell’area, individuando e rimuovendo gli eventuali problemi laddove venissero riscontrati. È un dovere naturale ed un impegno politico consequenziale al progetto di difesa del territorio che è espressione e culla della varietà e qualità dei prodotti agroalimentari. Dovrà essere, però, garantita la massima chiarezza rispetto all’entità reale del problema, al fine di non generare allarmismi nei consumatori e danni irreversibili agli allevatori ed evitando che le criticità ambientali di un’area sostanzialmente circoscritta possano ledere l’immagine complessiva della produzione agroalimentare dell’intera provincia”.
L’agricoltura jonica, con una superficie totale di 31.657 ettari, riesce a raggiungere mediamente una Produzione Lorda Vendibile di 470 milioni di euro e rappresenta una realtà economica importante per l’intera regione. In pochi anni l’agricoltura jonica, che raggiunge punte di eccellenza nei comparti dell’uva da tavola e da vino, orticolo, agrumicolo e del lattiero-caseario, si è vista riconoscere l’alta qualità dei propri prodotti, legata a storia e tradizioni, ottenendo sei DOC per i vini, una DOP per l’olio e rientrando a pieno titolo, con le sue produzioni, nella lista dei 231 prodotti agroalimentari pugliesi riconosciuti “tradizionali”dal Mipaf.
Fonte: www.puglia.coldiretti.it