L’Istituto Cileno per la Ricerca in Agricoltura (INIA) ha presentato, nell’ambito di un programma di miglioramento genetico della vite, a cui ha partecipato anche il “Consorcio de Biofrutales” del Cile, le selezioni e le varietà di uva da tavola ottenute in un triennio di prove e valutazioni sperimentali e precommerciali.
L’Istituto INIA si è associato dal 2006 ad un gruppo di imprese private e altri istituti di ricerca e ha dato vita ad un Consorzio Biotecnologico, Biofrutales, il cui obiettivo è potenziare lo sviluppo del programma di miglioramento genetico delle varietà di uve da tavola, fornendo le risorse necessarie e facendo proprie le esigenze e le necessità dell’industria ortofrutticola in modo da rendere il programma di miglioramento genetico più aderente alle esigenze commerciali. Il progetto è stato finanziato con circa 4,5 milioni di euro da Innova Corfo, l’organismo di Stato cileno che si occupa di dare impulso all’attività produttiva nazionale. Nel corso della presentazione sono state esposte le caratteristiche del programma decennale di miglioramento genetico della vite che l’INIA ha messo a punto con l’obiettivo di “sviluppare nuove varietà di uva da tavola in funzione del mercato nazionale ed internazionale”.
Nel dattaglio sono state presentate le 2 varietà di uva da tavola risultanti dal programma di miglioramento INIA: Ilusiòn (registrata nel 2006) e Iniagrape-one (registrata nel 2011). “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Carolina Uquillas, uno dei relatori dell’evento – è ottenere prodotti che rendano competitiva l’industria Nazionale dell’uva da tavola così da sostenere il confronto con i produttori di varietà di uva da tavola di tutto il mondo. Le nostre varietà devono essere interessanti per l’industria della viticoltura da tavola quanto lo sono quelle di USA ed Europa, perchè la viticoltura cilena compete nel mondo e le nostre varietà devono contribuire su questo fronte”. La stessa ha sottolineato l’importanza del rapporto tra settore privato e produttore nella fase di sviluppo delle nuove varietà per via dell’apporto dato al sistema di selezione dei migliori genotipi.
Nell’ambito dell’incontro, particolare attenzione è stata rivolta alla varietà Iniagrape-one che sarà data in sublicenza ai vivaisti soci di Biofrutales per avviare la propagazione a fini commerciali. Si tratta di un’uva da tavola con periodo di raccolta tra Thompson e Crimson , di colore nero-azzurrognolo, con calibro medio di bacca di 21-22 mm, capace di rispondere bene all’utilizzo di acido gibberellico, con buona tenuta in postraccolta. E’ una varietà che riunisce pregi di carattere sia tecnico-agronomico che organolettico e nei riguardi della quale i potenziali soci commerciali si sono espressi favorevolmente, prevedendo un buon potenziale di esportazione nei mercati di Asia, Europa e Stati Uniti.
“La selezione di nuove varietà in Cile – conclude ancora Carolina Uquillas – è positivo per la nostra Nazione perchè riduce la nostra dipendenza tecnologica e permette di penetrare nei mercati mondiali con nuovi prodotti, che in questo caso non sono solo il prodotto ortofrutticolo uva da tavola, ma anche il materiale di propagazione. Questo significa esportazione di genetica e know-how in tutto il mondo ma anche ricavi legati alle royalties sulla proprietà intellettuale, con ricavi per il Paese, le Istituzioni e le associazioni collegate”.
Il consorzio Biofrutales è un esempio di intelligente sinergia tra pubblico e privato, perchè orienta la ricerca in funzione delle concrete esigenze dei diversi settori della filiera dell’uva da tavola, nell’ambito di un progetto che il settore della viticoltura da tavola cileno è riuscito a sviluppare in modo da orientare la ricerca e i fondi. Un esempio che anche la nostra viticoltura dovrebbe seguire.
Fonte: INIA
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