Dieci tir carichi di frutta e verdura partiti dal Mercato Agroalimentare di Padova (Maap) una settimana fa, sono bloccati alla frontiera con la Russia da quando Vladimir Putin ha adottato le contro-sanzioni nei confronti dei paesi della Ue, fermando così anche le importazioni di prodotti alimentari provenienti dall’Italia.
I camion frigo sono bloccati alla frontiera, lato Latvia (Lettonia); i russi stanno tenendo fermi carichi per un valore commerciale pari a 220 mila euro. Questo perché ogni Tir contiene 24 bancali di frutta e verdura, equivalenti a 24 tonnellate di ortofrutta “made in Italy”, lavorate nei depositi dell’agrimercato di Padova, uno dei più grandi e più importanti della Penisola perché esporta il 52% della frutta e della verdura commercializzata .
Alla frontiera tra Lettonia e Russia, sono bloccate le pere (qualità Abate e Conference), le mele (Granny Smith, Golden e Red Delicious), l’uva da tavola prodotta in Puglia, le pesche, sia le veronesi che le romagnole, e la cosiddetta insalatina di quarta gamma, prodotta anche nell’Alta padovana. “L’embargo deciso da Putin, se non viene superato nei prossimi giorni, causerà alla nostra economia parecchi problemi», sostiene Giancarlo Daniele, amministratore delegato del Maap «solo da Padova, nella bella stagione, partono due tir al giorno diretti in Russia, dove vanno a rifornire sia i grandi supermercati, sia i mercati generali delle grandi città, compresi quelli della Siberia, tra cui addirittura quello della lontanissima Novosibirsk. Oltre ai camion già bloccati alla frontiera, il problema si pone per le prossime settimane, quando sarà praticamente inutile far partire nuovi tir. Di conseguenza lanciamo un appello al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri affinché risolvano un problema che riguarda tutta l’agricoltura e il food italiano”.
Anche il direttore generale del Maap è molto preoccupato. “Bisogna far presto – osserva Francesco Cera – la Russia ha sì bloccato l’importazione della frutta e verdura da tutti i Paesi dell’Ue, ma non dalla Turchia che, proprio in questi giorni ha triplicato l’export in quella direzione. E una volta riconquistato il mercato russo, difficilmente farà marcia indietro”. Non solo: “Il governo Renzi non ha ancora risolto la questione dei mille euro cash che i nostri buyer stranieri non possono superare quando vengono a comprare frutta e verdura a Padova. Se la querelle non viene risolta già nelle prossime settimane, la crisi dell’export diventerà sempre più pesante. Solo così, infatti, potremo vendere i nostri prodotti anche a sloveni, ungheresi, rumeni e croati che, di solito, vogliono acquistare solo cash e non tramite banche che, tra l’altro, di notte, quando avviene la contrattazione, sono anche chiuse”.
Fonte: mattinopadova.gelocal.it