L’aumento delle temperature in California nei prossimi 45 anni potrebbe influenzare negativamente le produzioni di uva da tavola, noci, arance, avocado e mandorle. Secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Agricultural and Forest Meteorology, le perdite di produzione di alcune delle colture più popolari della California potrebbero raggiungere il 40% entro la metà del secolo.
Nello studio, i ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory hanno valutato l’impatto dei cambiamenti climatici sulle sei principali colture perenni presenti in California: uva da vino, mandorle, uva da tavola, arance, noci e avocado. Ognuna di queste colture è generalmente impiantata solo una volta ogni 25-40 anni.
I ricercatori hanno utilizzato più di 20 modelli previsionali basati sui cambiamenti climatici, valutando la risposta di queste colture alle variazioni di temperatura (con un aumento da 2 a 4°C) e delle precipitazioni.
“Il cambiamento climatico dovrebbe essere un fattore importante nella scelta delle colture e influenza se e dove dovrebbero essere impiantate”, ha dichiarato David Lobell, il principale autore della ricerca svoltasi presso il Carnegie Institution, la Stanford University e l’Università della California. “Questo studio indica che le temperature più calde tenderanno a ridurre le rese di queste colture” ha continuato.
I modelli previsionali indicano che i vigneti per uve da vino subiranno piccole variazioni nel loro rendimento nel corso del prossimo secolo a causa dei cambiamenti climatici. Mandorle, uva da tavola, arance, noci e avocado mostrano, invece, da moderati a notevoli cali di rendimento. Ad esempio, l’avocado produrrà il 40% in meno rispetto ad oggi. Le produzioni attese di mandorle, uva da tavola, arance e noci diminuiranno del 20%.
“Le previsioni si basano sulla certezza che gli agricoltori non si sposteranno in altre località con climi più favorevoli”, ha dichiarato Lobell. “Con le colture perenni, la possibilità di trasferirsi in un’altra regione è piuttosto limitata”.
I modelli previsionali non hanno incluso gli effetti legati all’aumento di CO2 nell’atmosfera, tuttavia, hanno considerato una serie di problematiche legate ai cambiamenti climatici che possono influenzare la produttività delle piante, come ad esempio la presenza di patogeni e parassiti e l’inquinamento atmosferico.
Fonte: www.llnl.gov