Notizie positive sul fronte alimentare, almeno per quanto riguarda gli alimenti provenienti dall’Unione Europea. Infatti il 97,4% dei campioni di cibo analizzati non superano i livelli massimi che la legge prevede.
Questo è il dato confortante contenuto nella terza relazione annuale realizzata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha sede a Parma.
Secondo il rapporto, il livello di pesticidi nel cibo che quotidianamente gli europei mangiano è sensibilmente più basso del previsto, ma questo non è certo un dato che rende del tutto sicuri visto che i livelli, sebbene più bassi, sono ugualmente preoccupanti per la salute umana.
I dati affermano che il 61,4 % dei campioni è risultato privo di residui misurabili di pesticidi. Rispetto al 2006, anno in cui è stata svolta l’ultima analisi dei medesimi prodotti alimentari di origine vegetale nell’ambito del programma coordinato dall’UE, la percentuale di superamento degli LMR (limite massimo di residuo) è scesa dal 4,4% all’1,4%. Secondo l’Efsa questo dato potrebbe essere attribuito in parte all’armonizzazione degli LMR, entrata in vigore nel settembre 2008. Tuttavia al miglioramento potrebbero avere contribuito anche altri fattori, quali l’impiego più efficace degli strumenti legislativi che impongono a produttori e altri soggetti del settore di attuare sistemi di sicurezza, nonché le mutate modalità di impiego dei prodotti per la difesa delle colture in Europa.
Nel dettaglio, le percentuali di superamento più basse si sono registrate nei prodotti alimentari di origine animale (0,3 %). La più elevate sono state trovate invece nell’uva da tavola (2,8%), nei peperoni (1,8%), nelle melanzane (1,7%), nei piselli (1%), nel grano (0,8%), nel burro (0,6%), nei cavolfiori (0,5%), nelle banane (0,4%) e nelle uova di gallina (0,2%).
Fonte: www.helloimpresa.com