L’ortofrutta frena i prezzi ma i consumi restano ko. Si spera nel Natale.

da Redazione uvadatavola.com

L’inflazione frena ai minimi dal 2009 e parte del merito va alla forte decelerazione dei prezzi dei prodotti prettamente agricoli, come frutta (-1,1%) e verdura (-4,4%).

Anche così, però, i consumi restano sottoterra: a causa della crisi, gli italiani continuano a ridurre perfino la spesa per il cibo, con un “taglio” del 4% da inizio anno. Un fenomeno che si registra nonostante il record di sconti e offerte speciali che ormai interessano quasi il 30% dei prodotti della Gdo. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati sui prezzi al consumo a novembre diffusi oggi dall’Istat. E dal crollo degli acquisti non si salva quasi nessun prodotto agroalimentare: per risparmiare le famiglie comprano meno pesce (-3,4%) e ancor meno carne rossa (-3,9%), così come meno latte (-2,7%) e ortofrutta (-2%). Inoltre si rinuncia drasticamente all’uso dell’olio extravergine d’oliva (-8,8%) e inizia a perdere terreno anche la pasta (-1,2%), mentre resiste l’altro alimento “povero” per eccellenza, cioè le uova (+1,8%).

Ora l’unica speranza di ridare un po’ di fiato ai consumi di cibo e bevande viene dalle vacanze di Natale alle porte. Secondo le prime stime della Cia, non ci saranno grossi crolli a tavola, anzi: ben 8 italiani su 10 non taglieranno il budget alimentare per il cenone della Vigilia e per il pranzo del 25 dicembre, preferendo risparmiare su regali (-5%) e viaggi (-9%) piuttosto che rinunciare alle tradizioni enogastronomiche.

Fonte: AGI

 

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