La recessione erode anche le quotazioni dei terreni, ma la situazione in Puglia è a macchia di leopardo. Nel 2014, infatti, si è ridotto il valore degli uliveti del Salento e dei vigneti ad uva da tavola, le cui quotazioni perdono dal 3% al 10% registrato in alcune aree della provincia di Taranto.
Cresce, invece, tra il 5 e il 10% il valore degli appezzamenti adibiti a seminativi, ciliegeti e ad orti irrigui e del 4% le superfici olivetate del Nord Barese.
Il valore medio dei campi per ettaro, parte dai 10-15mila euro per i seminativi ai 20-30mila per i vigneti ad uva tavola, con punte di 32-33mila per gli impianti più giovani, dai 18mila per i ciliegeti ai 10mila per gli uliveti e ai 26mila per gli orti irrigui. È, però, opportuno sottolineare che le quotazioni variano a seconda delle aree. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro – dichiara il direttore della Coldiretti di Puglia, Angelo Corsetti – sia a chi voglia intraprendere un’attività con idee innovative, sia a chi intenda trovare un’occupazione anche temporanea. L’esperienza dimostra come molti giovani abbiano saputo riconoscere e incarnare le potenzialità del territorio trovando in agricoltura uno sbocco occupazionale e anche una migliore qualità della vita”.
Fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it