C’é un accordo all’interno della Commissione europea per finanziare con 165 milioni di euro di nuovi aiuti, la seconda fase delle misure d’urgenza a beneficio dei produttori di ortofrutticoli colpiti dall’embargo russo.
Lo si apprende oggi a Bruxelles da fonti comunitarie, dopo che la questione era stata discussa sabato e domenica scorsa alla Commissione Ue. Per il momento – precisano le fonti – non c’é certezza su dove saranno prelevati i nuovi fondi Ue: se dai margine del bilancio agricolo o dalla riserva di crisi. L’aver fissato a 165 milioni di euro l’ammontare globale del nuovo pacchetto di aiuti per l’ortofrutta rappresenta – affermano esperti Ue – un passo importante per chiudere ancora questa settimana il dossier.
Come aveva preannunciato il commissario europeo all’agricoltura, Dacian Ciolos, il nuovo schema di aiuti é più mirato nei confronti di chi ha subito i contraccolpi dell’embargo russo, e tiene conto dei volumi di ortofrutta che nel primo progetto di aiuti (di 125 milioni di euro) avevano già beneficiato dei contributi europei. Il nuovo progetto, presentato nei giorni scorsi al Comitato Ue per l’organizzazione dei mercati, prevede di elargire aiuti per ulteriori 399.085 tonnellate di ortofrutticoli, suddivisi tra i 12 Stati membri. La Spagna é la maggiore beneficiaria con 94.600 tonnellate, seguita dall’Italia con 77.270 t, così distribuite: pere e mele (35.805 t.); kivi, prugne e uva da tavola (38.845 t.); arance, clementine e mandarini (2.620 t.).
Gli altri Paesi Ue beneficiano di volumi inferiori: sono Belgio, Grecia, Francia, Olanda, Polonia, Cipro, Germania, Croazia, Portogallo, Ungheria. Per tutti gli Stati membri inoltre, é prevista una riserva di 3mila tonnellate per coprire i prodotti che non rientrano che non beneficiano più dei contributi Ue.
Il tipo di interventi sul mercato restano quelli previsti per nel primo programma d’urgenza. In particolare, la Commissione Ue finanzierà al 100% gli aiuti alla distribuzione gratuita di cibo ai più bisognosi. Quanto alle altre misure (dalla mancata raccolta a quella verde) Bruxelles si farà carico – se le domande transitano via le organizzazioni di produttori (Op) – del 75% dei contributi e il restante 25% verrà sostenuto dalle rispettive Op. Negli altri casi i produttori riceveranno solo il 50% del contributo Ue.
Fonte: ANSA