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Attualità

Pac 2014-2020: gli effetti delle scelte nazionali sul valore dei titoli

da Redazione uvadatavola.com 16 Aprile 2014
16 Aprile 2014
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Il processo decisionale della Pac 2014-2020 prosegue a ritmi serrati. Il 17 dicembre 2013 sono stati approvati i regolamenti di base. Entro il 1° agosto 2014, l’Italia deve adottare le numerose scelte di attuazione della Pac a livello nazionale.

Le scelte nazionali sulla Pac 2014-2020 saranno fondamentali per definire il valore dei titoli di ogni agricoltore. Infatti il Reg. 1307/2013 attribuisce agli Stati membri una notevole flessibilità nell’implementazione della nuova Pac. Gli argomenti che incideranno sul valore dei titoli sono tre: tipologie di pagamenti diretti, la regionalizzazione e la convergenza.

Le scelte relative a questi tre punti dovranno essere adottate dalla Conferenza Stato-Regioni entro il 1° agosto 2014, ma è presumibile che la decisione avverrà in anticipo. Le Regioni e il Ministero hanno già trovato un compromesso su molti argomenti.

La nuova Pac 2014-2020 prevede un’articolazione dei pagamenti diretti in sette tipologie, obbligatorie o facoltative per gli Stati membri, da attivare entro percentuali del massimale nazionale. Il dibattito in Italia sulle componenti da attivare e sulle percentuali è ancora aperto, tuttavia si vanno delineando alcune ipotesi:

  • il pagamento di base dovrebbe essere fissato tra il 43 e il 48% del massimale nazionale;
  • il pagamento ecologico (greening) è fisso al 30%;
  • il pagamento per i giovani agricoltori dovrebbe essere fissato nella percentuale massima del 2%;
  • il pagamento per le zone con vincoli naturali non dovrebbe essere attivato per evitare sovrapposizioni con il secondo pilastro (Psr);
  • il pagamento ridistributivo è la tipologia più incerta: potrebbe essere applicato al 5%, anche perché esso è sostitutivo dell’applicazione della degressività;
  • il pagamento accoppiato potrebbe essere applicato nella percentuale massima del 15% (13% + 2% per le piante proteiche), al fine di incoraggiare la produzione nei settori in difficoltà;
  • il pagamento per i piccoli agricoltori sarà attivato per ragioni di semplificazione (esclusione dall’applicazione del greening e dai controlli della condizionalità).

 

La tipologia più importante è il pagamento di base, perché solo gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base possono accedere alle altre tipologie di pagamento (ad eccezione del pagamento accoppiato che è svincolato dagli altri pagamenti).

Il pagamento di base è imperniato su titoli all’aiuto disaccoppiati. Dal 1° gennaio 2015, gli attuali titoli storici lasceranno il posto ai nuovi titoli.

Il pagamento di base è soggetto alla regionalizzazione e alla convergenza. In altre parole, i pagamenti diretti devono evolvere verso un valore uniforme dei titoli a livello nazionale o regionale (regionalizzazione), abbandonando gradualmente i riferimenti storici (convergenza).

La regionalizzazione consiste in un valore uniforme per ettaro per tutti gli agricoltori. La regione può essere individuata in base alle caratteristiche agronomiche e socioeconomiche (es. pianura, collina e montagna), al potenziale agricolo regionale e alla struttura istituzionale o amministrativa (es. le Regioni o le Province). Le Regioni e il Ministero hanno abbozzato un compromesso che prevede una regione unica nazionale, allo scopo di evitare il frazionamento del massimale nazionale in massimali regionali, che comporterebbe forti complicazioni applicative.

La regionalizzazione, però, provoca un effetto penalizzante per gli agricoltori che attualmente hanno titoli di valore elevato, soprattutto se si applica con regione unica nazionale.

Per questa ragione la nuova Pac prevede il meccanismo della convergenza. Essa consiste in un passaggio graduale tra il vecchio e il nuovo sistema, evitando di penalizzare eccessivamente gli agricoltori con titoli di valori elevato.

Ogni Stato membro può applicare la convergenza secondo tre diverse modalità: convergenza totale al 2015, convergenza totale al 2019, convergenza parziale al 2019 o modello “irlandese”.

Il meccanismo della convergenza è molto importante per gli agricoltori che possiedono titoli storici di valore elevato (allevatori, tabacchicoltori, olivicoltori, risicoltori, ecc.). Per evitare di penalizzare eccessivamente tali agricoltori, in Italia si è orientati verso l’applicazione del modello “irlandese”.

Il modello di convergenza parziale o modello “irlandese” prevede un graduale passaggio dagli attuali livelli dei titoli verso livelli più omogenei, senza raggiungere un valore uniforme dei titoli nel 2019.

Questo modello prevede che:

  • i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al loro valore unitario iniziale;
  • il pagamento greening sarà individuale ovvero sarà calcolato per ogni agricoltore come percentuale del pagamento di base; di conseguenza gli agricoltori che avranno un titolo più elevato avranno anche un pagamento greening più elevato;
  • all’anno di domanda 2019 nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore medio nazionale/regionale (per l’Italia significa circa 200 euro/ha, includendo il pagamento di base e il greening);
  • gli agricoltori che ricevono meno del 90% della media regionale/nazionale otterranno un aumento graduale, pari a un terzo della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore medio nazionale/regionale nel 2019.

 

In Italia la scelta della regione unica e  del modello modello irlandese sembra già delineata.

Concludendo, l’obiettivo finale della nuova Pac è di raggiungere un pagamento uniforme per ettaro, ma questo obiettivo non sarà realizzato prima del 2019, per evitare di penalizzare eccessivamente i beneficiari storici dei pagamenti diretti.

Fonte: www.agricoltura24.com

 
 
agricolturapac

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