Le piogge utili dell’ultimo periodo influenzano positivamente l’accrescimento e la qualità dei frutti di agrume e in molte zone è stato possibile sospendere i turni d’irrigazione.
Tuttavia nel periodo è facile riscontrare la presenza di frutti spaccati, che successivamente cadono, a causa dello squilibrio idrico che si viene a creare quando si alternano lunghi periodi di siccità ad apporti idrici consistenti.
Per tutta la stagione irrigua continua ad essere molto importante, per la lotta indiretta ai parassiti, il controllo delle colonie di formiche negli agrumeti, che incrementano la loro attività con il clima caldo umido.
Sugli agrumi con fruttificazione a grappolo come l’arancio navelina e il moro, oppure il limone, in presenza di formicai nell’agrumeto, nel periodo sono evidenti le caratteristiche colonie di “cotonello” (Planococcus citri) che vengono protette e diffuse da questi imenotteri che si nutrono dei loro escrementi ricchi di zuccheri. La lotta diretta alle formiche contrasta anche la loro diffusione.
Il caldo umido del periodo rende insidiosa l’azione della mosca mediterranea (Ceratitis capitata) sulle varietà precoci di agrumi in fase d’invaiatura come i satsuma e mandarino simili. In questo caso occorre programmare tempestivamente degli interventi di lotta preventiva contro questo dittero perchè le sole punture di ovideposizione creano danno al frutto. La soglia d’intervento è molto bassa (circa il 3% dei frutti con punture).
Una buona indicazione sull’andamento delle infestazioni è data dal monitoraggio con trappole attrattive e alle prime catture attuare le strategie di controllo. Tra queste molto efficace è la distribuzione localizzata di esche alimentari attivate con Spinosad, principio attivo ammesso anche in conduzione biologica.
La distribuzione delle esche va ripetuta dopo ogni evento piovoso con un limite di cinque interventi annuali. In un periodo di così diffusa instabilità conviene utilizzare gli appositi “dispenser” che proteggono le esche dal dilavamento, anche se il metodo di somministrazione è più costoso. Nelle zone più precoci l’invaiatura che si viene a manifestare sul frutto in corrispondenza delle punture è sfruttata per anticipare la raccolta a fini commerciali immettendo in questo modo al consumo frutti carenti da un punto di vista qualitativo.
Nei giovani impianti e nei reinnesti va posta attenzione alla presenza della “minatrice serpentina” (Phyllocnistis citrella) sui nuovi flussi vegetativi.
Sporadica la presenza di mosche bianche sulla vegetazione.
Fonte:sias.regione.sicilia