“La situazione fitosanitaria dell’uva da tavola nell’arco jonico non presenta al momento criticità particolari. Siamo in generale nella fase che va da gemma cotonosa a grappoli visibili per quasi tutte le varietà”.
A dichiararlo alla redazione di uvadatavola.com è il dott. Ignazio Giandomenico, agronomo operante nel settore dell’assistenza tecnica in viticoltura da tavola.
“L’inverno rigido ha influito positivamente sul germogliamento, che sembra abbastanza uniforme con un basso indice di gemme cieche”, ha continuato.
Per le varietà sensibili all’escoriosi (Red globe, Palieri, Vittoria, apirene in genere) il tecnico spiega che si è iniziata la lotta con trattamenti preventivi con ditiocarbammati e/o strobilurine. Per la Vittoria ed alcune varietà apirene (soprattuto Sugraone) invece sono presenti evidenti danni da acariosi per la presenza di eriofidi che inducono mancata schiusura delle gemme, presenza di germogli stentati e/o ricurvi e foglie bollose con tipiche macchioline decolorate puntiformi ben visibili controluce. “Con la presenza di sintomi su più piante è utile intervenire con acaricidi specifici curando bene la bagnatura aggiungendo un buon bagnante”, ha spiegato.
Danni da acariosi.
“Poco presente è invece il tripide che non necessita al momento di trattamenti specifici, ma mai abbassare la guardia in quanto può presentarsi un forte attacco da un momento all’altro”.
“Al momento non è ancora necessario intervenire con trattamenti contro peronospora ed oidio in quanto non sono presenti le condizioni climatiche adatte allo sviluppo di queste importanti malattie e i germogli non sono ancora recettivi alla Plasmopara (lunghezza inferiore a 10 cm). Nei prossimi giorni – ha spiegato – in caso di piogge con germogli in fase di distensione, sarà utile intervenire contro tale patogeno con prodotti adeguati. Ricordo che i trattamenti effettuati contro l’escoriosi sono efficaci anche contro la peronospora”.
Attacchi di limacce e chiocciole su giovane germoglio.
“Attenzione nei nuovi impianti agli attacchi di limacce e chiocciole che possono recare danni soprattutto sugli innesti appena fatti in fase di schiusura delle gemme, portando all’accecamento delle stesse o a danni sui germogli. La lotta a questi gasteropodi può essere fatta solo distribuendo esche attivate con metaldeide o solfato ferroso, in quanto non sono registrati fitofarmaci efficaci”.
“Nelle serre del salento siamo ormai in fase di fioritura avanzata se non già in allegagione. Il ritardo iniziale dovuto alle temperature basse in fase di partenza è stato quasi del tutto recuperato e le condizioni meteo dei prossimi giorni saranno decisive per avere una allegagione ottimale”, ha concluso.
Dr IGNAZIO GIANDOMENICO
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