“È necessario attuare le misure che rendano effettivo l’avvio degli scambi commerciali e che in tempi ragionevoli diano la possibilità alle nostre eccellenze – visto il recente protocollo siglato con il governo cinese – rappresentate da kiwi e agrumi, di cominciare già da febbraio-marzo il viaggio verso la Cina con le prime spedizioni”.
E ancora: “Vogliamo inoltre che le istituzioni, sia nazionali che estere, muovano le giuste leve, attraverso i protocolli, affinché anche altre varietà come l’uva da tavola e le mele abbiano contestualmente, in un’unica visita ispettiva da parte delle autorità cinesi, il benestare verso la Cina. Ampliare le relazioni non può che infondere ottimismo e accrescere così la presenza del Made in Italy nel mondo che come è noto è sempre ben accolto e ricercato”, così Francesco Nicodemo, presidente di Asso Fruit Italia, Op a cui aderiscono all’incirca 300 produttori provenienti da Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Calabria e Campania, nel corso del talk show che si è svolto a Matera venerdì scorso nell’ambito dell’iniziativa “Protagonisti dell’Ortofrutta” di cui Asso Fruit Italia è stato main partner territoriale.
Rispetto all’embargo russo, ha aggiunto: “Abbiamo avvertito il contraccolpo dovuto allo scippo determinato dalla sottrazione unilaterale del mercato russo, una destinazione strategica e molto importante per le nostre produzioni. Auspichiamo che il prima possibile riprendano i normali contatti con la Russia. Nel frattempo abbiamo consolidato le relazioni commerciali storiche con interlocutori europei, e non solo, e al contempo cercato nuovi ingressi in Africa e Medio Oriente. Di tali prodotti, kiwi, mele, uva e agrumi disponiamo dei quantitativi necessari per affrontare sfide ambiziose sul fronte dell’internazionalizzazione, ma occorre abbattere quelle barriere commerciali che ostacolano gli scambi, per fare questo è doverosa l’azione sinergica che vede impegnati tutti gli stakeholder, dai privati alle istituzioni”.
Quanto alle ultime notizie sul fronte delle infrastrutture, quindi l’annuncio della realizzazione dell’hub a Ferrandina (retro-porto di Taranto, ndr), ha così commentato: “Arricchire il Mezzogiorno di infrastrutture strumentali per il trade ortofrutticolo rappresenta, per i prossimi anni, un punto importante per tutte le aziende dal punto di vista della competitività. L’Italia ha bisogno di crescere quanto a export per agganciare il trend di altri players europei. La strada è abbastanza lunga, ma avere un progetto ambizioso e le capacità per attuarlo sono già un ottimo inizio. Siamo fiduciosi e guardiamo al futuro con ottimismo”.
Fonte: ilmetapontino.it