Biologico: approvato il piano strategico nazionale in conferenza Stato Regioni

da Redazione uvadatavola.com

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato in Conferenza Stato Regioni il Piano Strategico nazionale del biologico.

Il Piano, risultato del lavoro portato avanti dal Mipaaf insieme a tutta la filiera, prevede una serie di obiettivi mirati per la crescita del settore, sia in termini di mercato che di superficie dedicata all’agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 attraverso un set di azioni specifiche.

“L’approvazione del Piano rappresenta un passaggio importante per un settore sempre più strategico per tutto il Paese, come ci dimostrano anche i consumi interni che nell’ultimo anno sono aumentati in modo esponenziale segnando + 20%. In questo momento di forte crescita è fondamentale quindi mettere in campo – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – una strategia d’insieme e a lungo termine, in grado di dare un indirizzo preciso allo sviluppo del biologico così da coordinare al meglio le politiche di sostegno e dare allo stesso tempo risposte concrete alle esigenze degli operatori”.

“Partendo dalla particolare fase di sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia e in stretto raccordo con il tavolo di filiera del biologico, abbiamo definito – ha dichiarato il Viceministro alle politiche agricole con delega al biologico, Andrea Olivero –  le linee guida strategiche per favorire ed indirizzare uno sviluppo armonico del settore in Italia. Il lavoro, che ha tratto linfa dal confronto e dalla partecipazione che abbiamo avuto in Expo 2015, ha aperto un dibattito specifico sul tema, con l’obiettivo di mettere a sistema le scelte politiche per il comparto, un approccio che può essere sintetizzato in quattro principi: coordinamento delle iniziative di sviluppo, tutela del consumatore, semplificazione e ricerca. Con questo lavoro corale davvero l’agricoltura biologica cambia passo”.

Per visualizzare le azioni del Piano Strategico Nazionale clicca qui.

 

Fonte: politicheagricole.it

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