La notizia di apertura di tutti i TG odierni è l’aumento del costo dell’energia elettrica già a partire da domani, 1°ottobre. Il caro energia rischia di dare il colpo di grazia alle aziende.
Proprio Davide Tabarelli, presidente e fondatore di NE-Nomisma Energia (società di ricerca sull’energia e l’ambiente) spiega: “In assenza dell’intervento del governo l’aumento potenziale delle bollette elettriche per l’imminente 1° ottobre sarebbe prossimo al raddoppio, più 100%. Ad ogni modo, se così non fosse, anche “solo” il +60% rappresenterebbe una variazione devastante per le famiglie”.
Caro energia: la stretta sulle aziende
Se il panorama viene definito “devastante” per le famiglie, immaginate l’impatto del caro energia per le aziende, costrette ad utilizzare grandi quantità di elettricità per continuare a produrre. Il rischio è quello di chiudere i battenti. Perciò le seguenti associazioni, che uniscono diverse categorie di aziende hanno deciso di mobilitarsi:
- Movimento Nazionale per l’Agricoltura,
- le partite Iva Italia;
- Il Diritto di Contare;
- Unione Ristoratori – Puglia;
- FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali);
- Onda Verde – Facciamo Rete.
L’appuntamento è per domani, sabato 1° ottobre, alle ore 09:30. La manifestazione si svolgerà a Bari, nella piazza antistante il Palazzo del Governo (Piazza Libertà).
In seguito all’adunanza una delegazione, formata dai vari membri dei comitati promotori, chiederà d’incontrare il Prefetto di Bari: la Dottoressa Bellomo. A lei, o a un suo delegato, verrà consegnato un documento condiviso contenente le proposte dei diversi gruppi volte a risolvere il problema del caro energia.
Le diverse anime che hanno promosso la giornata si sono impegnate, infatti, nel redigere delle proposte percorribili e che possano inserirsi all’interno del contesto normativo italiano.
Obiettivo finale dell’incontro è far sì che il documento raggiunga i referenti del nascente nuovo governo per recepire e inquadrare il disagio di moltissime aziende che si vedono impossibilitate a sostenere i costi di produzione.
A fine ottobre vedremo cosa accadrà con il gas
Sempre Tabarelli, infine, conclude: “Dopo due trimestri in cui le bollette sono rimaste ferme grazie ai forti interventi del governo, l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) è costretta a rialzare il prezzo da ottobre, almeno per l’elettricità. Per quella del gas, occorre aspettare la fine del mese di ottobre, perché con il nuovo meccanismo approvato la scorsa estate, le variazioni saranno mensili e si determineranno con i prezzi effettivi del mese concluso“.
Autrice: Teresa Manuzzi
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