Il campo prova visitato nel corso dell'“Open Day - Uva da Tavola” era un vigneto di uva da tavola convenzionale, dove il prodotto è stato utilizzato i alcune tesi in strategia con dello zolfo, la risposta è stata molto interessante. Nello stesso campo è stato utilizzato Ibisco su uva da tavola anche in strategia con prodotti chimici tra i quali tetraconazolo (Domark 125) e anche qui i risultati sono stati ottimi.
Uvadatavola.com ha intervistato Luigi Evangelista, responsabile tecnico Gowan Italia per il Centro-Sud, il quale ha spiegato:
"Il prodotto Ibisco è già registrato su solanacee e cucurbitacee in serra, e a breve avrà l'estensione d'impiego su vite da vino e da tavola, oltre che l'autorizzazione per l'uso in biologico. Si tratta della prima sostanza attiva a basso rischio registrata in Europa".
"L'Ibisco è un prodotto dall'elevate efficacia che non macchia e inodore - ha proseguito il responsabile tecnico per il Centro e Sud Italia -. Si tratta infatti di un elicitore, quindi un attivatore delle auto difese della pianta che agisce sulla pianta e non sul patogeno. I vantaggi sono quindi diversi, ad esempio l'attività di anti resistenza e anti dilavamento, perché il prodotto induce una risposta di tipo sistemico. L'ibisco non ha tempi di carenza e non avrà un limite massimo di residuo ammesso sulle derrate alimentari, questo punto è particolarmente interessante perché il suo utilizzo conforme risponde alle esigenze di produttori e GDO".
"In etichetta il dosaggio riportato sarà di 2/3 litri ad ettaro per un massimo di 8 trattamenti, è compatibile con tutti i formulati", ha concluso Evangelista .
Autore: La Redazione
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