Nordox Energy: il nuovo formulato rameico che stimola le difese naturali della pianta

da Redazione uvadatavola.com

Qualche settimana fa i referenti dell’azienda spagnola C.Q. Massò hanno presentato, in Puglia, e per la precisione a Rutigliano, un nuovo prodotto a base di ossido rameoso: Nordox Energy.

La Comercial Química Massó è un’azienda spagnola che da 50 anni possiede l’esclusiva di commercializzazione per i prodotti della Nordox Industry, in Italia, Spagna e Portogallo. Per l’occasione abbiamo intervistato Trond Kristiansen, agronomo e direttore marketing per Nordox SA, casa produttrice del Nordox Energy: “Sono agronomo di campo da 35 anni e lavoro per Nordox da 20 anni. Il mio lavoro mi porta in giro per il mondo. In questi anni ho avuto la fortuna di osservare i diversi modi di fare agricoltura a seconda delle diverse latitudini del globo”, esordisce.

Di che si occupa la Nordox SA?
“Nordox SA è una società con una grande storia alle spalle, infatti da più di 130 anni produce rame rosso. La storia dei nostri prodotti ha inizio in Africa nel 1950 con nordox 50, rame in polvere. Solo negli anni novanta abbiamo cominciato a realizzare un prodotto al 75% di rame, granulato e stabilizzato e che è stato venduto molto bene e per diversi anni. Si tratta di una formulazione che ritroviamo ancora oggi nel NORDOX 75 WG. Il nostro lavoro consiste però nella costante ricerca di formulati capaci di proteggere le colture. Siamo quotidianamente in campo per osservare e comprendere come poter migliorare i nostri prodotti. Proprio il desiderio di fare sempre meglio ci ha permesso di realizzare nel 2012 il Nordox Energy. Abbiamo effettuato diversi studi in condizioni controllate grazie ai quali è emerso che si tratta di un prodotto diverso da tutti gli altri. Infatti l’ossido rameoso, aggiunto alla nuova formulazione, stimola nelle piante una naturale reazione immunizzante“.

Il nuovo prodotto Nordox energy ha in sé delle novità?
“La differenza è nel processo di lavorazione, che è stato migliorato. Ora il tempo di lavorazione per realizzare un chilo di prodotto è triplicato. Abbiamo ricostruito da zero il processo di produzione, e pensiamo che questa sia la nuova generazione di prodotti granulari. L’ossido rameoso è l’unica forma rameica a base di rame monovalente (Cu+) che permette un rilascio graduale e continuo nel tempo, il prodotto inoltre è resistente al dilavamento. Nordox Energy, grazie alla tecnologia Zinergy tech stimola ed attiva le naturali difese della pianta. Dai nostri studi è emerso che effettuando il trattamento con Nordox Energy, in una precisa fascia di una foglia di vite, all’interno della quale è stata inoculata la Plasmopara viticola, notiamo che anche nelle zone adiacenti all’area trattata la presenza della peronospora è inferiore. Questo perché il prodotto ha attivato le difese della pianta contro la malattia. A dimostrarlo ci sono anche i valori superiori di Idrogeno e Callosis, sostanze che la pianta produce quando si sente attaccata, e che registriamo in seguito al trattamento”.

Qual è la differenza tra Cobre Nordox 75wg e Nordox Energy?
“Le particelle dei granuli sono le stesse, ma quando abbiamo cominciato a testare il prodotto in campo ci siamo resi conto che Nordox Energy ha bisogno del 50-60% di rame in meno per ettaro. Questo è molto importante, se consideriamo che l’Unione Europea impone sempre nuovi limiti percentuali per l’uso del rame. Un prodotto del genere ci offre nuovi sbocchi commerciali per continuare a rimanere ancora sul mercato”.

Il prodotto rispetta quindi i nuovi standard europei a proposito delle percentuali annue di rame per ettaro?
“Certamente, quando abbiamo sviluppato questo prodotto siamo stati molto attenti a selezionare i componenti, che sono tutti naturali. Questo ha permesso a Nordox Energy la registrazione anche su vite da vino e da tavola condotte in biologico. Si tratta di un prodotto certificato Ecocert, OMRI e CAAE. Nei prossimi anni l’etichetta sarà estesa anche a colture come olivo, kiwi, agumi, drupacee ed ortaggi. Siamo molto speranzosi perché abbiamo già testato Nordox Energy in Nuova Zelanda, Spagna, Francia e in Italia. A mio avviso è difficile che l’uso del rame scompaia del tutto per la protezione delle colture. Una decisione del genere metterebbe le aziende biologiche in serie difficoltà. Quello che vedo, viaggiando in giro per il mondo, è che stanno aumentando le “malattie batteriche”, ritroviamo ovunque batteriosi, di anno in anno più virulente. Penso quindi che sia fondamentale mantenere l’uso del rame per ridurre l’inoculo dei batteri durante la primavera e il riposo vegetativo delle colture. Ad esempio in Norvegia non abbiamo molta agricoltura, ma importiamo piante dall’Europa centrale e con esse abbiamo importato il batterio Pseudomonas, un batterio che danneggia le drupacee in piena produzione. Concludo dicendo che ci troviamo in un’impasse, perché mentre, come già detto, chi produce in biologico può utilizzare sempre meno rame per ettaro per difendere le proprie colture, dall’altro lato i consumi di prodotti  marchio bio crescono di ano in anno. A mio avviso quindi è fondamentale l’azione protettiva dei prodotti rameici per salvaguardare i raccolti e proteggerli da funghi e batteri“.

 

Autore: La Redazione 

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