Uva da tavola pagata 60 centesimi sulla pianta rivenduta a 6 euro al supermercato, bisogna operare sulla redistribuzione del valore.
Aggiunge la CIA"La corsa al ribasso uccide l’agricoltura, arricchisce le multinazionali dei supermercati e i consumatori non ne traggono alcun beneficio. Su questi meccanismi bisogna intervenire".
A nostro avviso, però, il problema è nella redistribuzione del valore. Se il consumatore è disposto a pagare anche 6 euro (forse in Nord Europa) per dell'uva di altissima qualità, ottenuta adoperando tecnologie capaci di ridurre gli sprechi delle risosre ed in modo sostenibile, ben venga. A patto che il produttore possa incassare più del 10% del prezzo esposto nel reparto ortofrutta. Infatti è questa la percentuale destinata attualmente agli agricoltori se si parte dal prezzo del supermercato.
Le aziende che hanno deciso di investire in nuove varietà senza semi e che hanno instaurato una relazione di fiducia con i loro partner commerciali stanno sperimentando questa strada alternativa per correggere in positivo i propri ricavi.
Un'altra soluzione percorribile? La "snackizzazione" del prodotto, se si riuscisse a lavorare maggiormente per realizzare un prodotto da consumare come snack, ed allo stesso tempo cercare imballaggi in materiale non plastico, il valore -e di conseguenza il prezzo al chilo del prodotto- aumenterebbe visibilmente. L'esempio da seguire e da migliorare è quello che avviene con le insalate in busta.
Proprio la mancata redistribuzione della ricchezza nella filiera crea quelli squilibri citati nel comunicato della CIA, ovvero l'indebitamento, il blocco delle operazioni di assunzione e non favorisce l'ingresso delle innovazioni in agricoltura.
Ovviamente si tratta di nodi che la politica, sia nazionale che europea, è chiamata a sciogliere perché questo tipo di pratiche "favorisce una situazione di forte squilibrio a tutto vantaggio della GDO e delle multinazionali", conclude la CIA.
Nel mese di giugno la Camera (PD-5Stelle) si è espressa chiaramente approvando la proposta di legge per la “Tutela vendita prodotti agricoli” scegliendo di intervenire per bloccare di fatto le pratiche delle "aste a doppio ribasso" messe in atto per lo più dai discount. Al momento però le norme attendono il vaglio del Parlamento per potersi trasformare in legge.
Autore: La Redazione
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