Botrite: danni, valutazione e protezione

La muffa grigia compromette le produzioni di uva da tavola in fase di maturazione del grappolo.

da Redazione uvadatavola.com

Recenti studi hanno confermato che la botrite o muffa grigia sulla vite è causata da un complesso di due specie B. cinerea e B. pseudocinerea. Non distinguibili morfologicamente l’una dall’altra, le due coabitano sullo stesso ospite.

Le infezioni di tali patogeni risultano determinanti nella perdita diretta della produzione, compromettendo il grappolo specialmente nella fase di maturazione. In particolare, le condizioni climatiche influenzano significativamente il verificarsi delle infezioni.

Infezioni sulla vegetazione

Sulla vegetazione le infezioni sono meno frequenti, mentre sui grappoli le fasi più suscettibili sono quelle comprese tra il periodo di formazione e quello di fioritura. In quest’ultima fase le secrezioni dello stigma inducono infatti la germinazione dei conidi del fungo che infettano gli acini in via di formazione, restando però latenti all’interno della bacca fino all’invaiatura. Un secondo periodo critico è poi quello che va dall’invaiatura alla maturazione, laddove nella fase di accrescimento degli acini non si riscontrano più sintomi di muffa grigia. Questo perché l’alta concentrazione di acidi organici presenti all’interno del fungo rallenta la sua attività patogenetica.

Infezioni sul grappolo

L’insediamento dei patogeni sul grappolo, pur avvenendo in modo diretto, è molto condizionato dalla presenza di microlesioni presenti sugli acini, sia di natura biotica (infestazioni non controllate di tignole, danni da tripidi, infezioni di oidio, ecc.), che abiotica (per esempio lesioni causate dalla grandine o microlesioni da errati apporti irrigui).

<Queste lesioni consentono la penetrazione delle ife dei patogeni nei tessuti profondi della bacca, con conseguente produzione di essudati che stimolano e favoriscono la germinazione dei conidi dei funghi, agevolando la successiva diffusione della malattia. Risulta, pertanto, significativo il controllo delle altre avversità al fine di prevenire l’insediarsi della muffa grigia, ma anche di altri funghi secondari e degli agenti dei marciumi del grappolo.

La valutazione delle infezioni deve essere fatta, in ogni caso, sia in relazione alle piogge primaverili, che in alcuni casi possono essere abbondanti, attivando attacchi di B. cinerea e di B. pseudocinerea sui grappolini in fase di formazione o di fioritura, sia sulla base dell’andamento climatico dell’intera stagione (in particolare nelle fasi di invaiatura e maturazione dei grappoli).

Tra i patogeni della vite, la muffa grigia è quella più negativamente influenzata, in termini di sviluppo e diffusione, dalle diverse operazioni agronomiche in vigneto (sfogliature, riduzione degli apporti azotati, razionalizzazione degli apporti irrigui, apporti di calcio per via fogliare).

botrite

Quando intervenire?

Le fasi fenologiche nelle quali si ritiene necessario intervenire con modalità preventive sono:

  1. nel periodo fiorale o post-fiorale, solo nei casi in cui le condizioni microclimatiche del vigneto sono favorevoli allo sviluppo del fungo;
  2. in pre-chiusura grappolo;
  3. durante l’invaiatura;
  4. prima della raccolta nel rispetto dei tempi di carenza.

L’intervento in pre-chiusura è ritenuto essenzialmente preventivo per cui, a prescindere dalle condizioni favorevoli o meno, è comunque consigliata la sua applicazione.

Gli altri interventi, invece, vanno relazionati in funzione dell’andamento piovoso e del grado di umidità presente nel vigneto, ben rilevabile con idonee centraline agrometeo e sulla base di modelli previsionali ad esse associati.

Botrite: difesa biologica

Nei confronti di tale patogeno le sperimentazioni hanno evidenziato l’opportunità di utilizzare fungicidi biologici (Aureobasidium pullulans, Bacillus amyloliquefaciens, Bacillus subtilis, Pythium oligandrum). Questi agendo per antagonismo o parassitismo o per competizione dello spazio fisico e alimentare, inibiscono direttamente lo sviluppo del patogeno, riducendone la diffusione. Il loro impiego – insieme a formulati quali il bicarbonato di potassio e quelli a base di eugenolo, geraniolo e timolo – deve rientrare in una gestione integrata della botrite.

Botrite: difesa chimica

Le sostanze chimiche registrate presentano un buon grado di efficacia nei confronti di B. cinerea; comunque la scelta del formulato va associata al tempo di carenza e alla rapida degradazione della molecola, tenendo anche conto dell’indice ARfD (Acute Reference Dose) nella valutazione della tossicità. Diversi principi attivi (pyrimethanil, cyprodinil, fludioxonil, fenexamid, boscalid, isofetamid, fluazinam) sono comunque caratterizzati dall’assenza di ARfD.

Autori: Antonio Guario, Luigi Tarricone, Vito Lasorella, Onofrio Grande, Nicola Antonino, Francesca Tarricone. Il testo fa parte dell’articolo: “La protezione della vite per uva da tavola”, pubblicato sul n°4 dell’anno 2020 di “Uva da tavola – magazine”
Foto di: Antonio Guario
©uvadatavola.com

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