Da due anni una grave crisi ha colpito i produttori di uva da tavola nella regione cilena di Coquimbo. Gli addetti impiegati nel settore sono molto preoccupati.
Mentre la stagione dell'uva da tavola per l'emisfero australe può dirsi terminata, proseguono le spedizioni verso la costa Est degli Stati Uniti, ma con volumi meno massicci.
Ai nastri di partenza la campagna messicana per l'uva da tavola, ci si aspetta una buona stagione anche sotto il profilo qualitativo.
In Messico si attende una stagione per l'uva da tavola che rispetti le tempistiche consolidate, nel 2017 si era cominciato con notevole ritardo.
Confrontando i volumi di uva da tavola esportati quest'anno con quelli del 2017 si nota che per il prodotto cileno destinato agli Stati della costa orientale degli USA ci sono perdite pari al 21,9%.
Comincia la stagione dell'uva da tavola anche per l'Egitto, che vede aumentare la domanda interna per questo frutto. L'uva egiziana è apprezzata anche all'estero è viene esportata in Paesi africani, asiatici, dell'estremo Oriente ed europei, come Gran Bretagna e Spagna.
I produttori cileni di uva da tavola, dopo aver portato il loro prodotto sulle tavole degli statunitensi pensano di impiantare nuove varietà per poter andare incontro ai gusti dei consumatori che richiedono calibri superiori ai 19 millimetri.
In Egitto si prevede una produzione del 20% in più rispetto a quella dello scorso anno. Il prodotto, al momento, è di buona qualità con bacche dal calibro più grande se confrontate con le scorse campagne.
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