A 6 mesi dall’emergenza gelo e neve, il Governo fa sapere che il decreto per la Puglia sarà pronto a giorni.
“In tutto il territorio, gli agricoltori hanno dovuto sopportare danni per oltre 250 milioni di euro a colture, allevamenti e strutture. Ci batteremo affinché le risorse decise dal decreto siano sufficienti a rimettere in piedi le aziende agricole e zootecniche colpite così duramente dalle calamità”. Così Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, fa il punto della situazione del settore in Puglia in una conferenza stampa a Bari, nella sede regionale della Confederazione.
“Occorre che il Governo preveda le risorse necessarie e che lo faccia nel minor tempo possibile -ha aggiunto Scanavino- perché nel frattempo gli agricoltori hanno cercato di andare avanti sobbarcandosi sacrifici e costi enormi, affrontando il rischio serissimo di dover chiudere i battenti”. Un quadro evidenziato anche dal rapporto Svimez, secondo cui è proprio l’agricoltura a trainare la crescita dell’economia del Mezzogiorno e, quindi, deve essere tutelata dalle continue calamità naturali capaci di compromettere interi raccolti.
A gennaio 2017 sono state migliaia le aziende agricole e zootecniche danneggiate che, da mesi, aspettano ancora una risposta dalle Istituzioni. La Cia, durante l’emergenza e anche dopo, ha compiuto diversi sopralluoghi. Sollecitando una serie di interventi con l’invio di un documento dettagliato alla Presidenza del Consiglio e ai ministri Giuliano Poletti, Maurizio Martina e Pier Carlo Padoan, oltre che a tutte le componenti del governo regionale della Puglia.
La Cia ha suggerito da subito lo stanziamento di fondi straordinari, una deroga all’art. 5 comma 4 del D. Lgs 102/2004 relativo agli eventi assicurabili, considerato che la calamità si è verificata nei primissimi giorni dell’anno e per le aziende è stato impossibile assicurarsi. Alle aziende agricole e zootecniche pugliesi si sarebbe dovuto risarcire interamente il valore delle produzioni e dei capi di bestiame deceduti a migliaia.
La Cia ha quindi chiesto
- l’esonero per il 2017 e 2018 dei contributi previdenziali e assistenziali relativi a Coltivatori Diretti, Imprenditori Agricoli Professionali,Operai a Tempo Determinato e Operai a Tempo Indeterminato;
- l’azzeramento dell’accisa per il carburante per quest’anno;
- l’abbattimento delle rate di mutui e prestiti in scadenza nel 2017;
- per gli agricoltori l’esenzione dell’Iva sugli acquisti e
- la conseguente compensazione dell’Iva a debito riveniente dalle vendite per il 2017 e il 2018;
- l’esonero dal pagamento di imposte dirette gravanti su imprese agricole e agrituristiche per il prossimo biennio;
- l’estensione dell’esenzione Imu per gli anni 2017 e 2018 anche ai terreni e fabbricati colpiti dal maltempo e che in condizioni normali non sono esonerati;
- l’esonero dal pagamento del diritto annuale camerale per gli anni 2017 e 2018;
- il blocco di tutte le azioni esecutive e/o giudiziarie per le aziende ricadenti nel perimetro delle zone danneggiate dagli eventi calamitosi.
In più, per agevolare la ricostruzione di fabbricati rurali, stalle, serre e altre strutture, la Cia ha sostenuto la necessità di prevedere un credito d’imposta pari all’Iva; finanziamenti a tasso zero e l’erogazione di un prestito di esercizio a tasso zero alle aziende danneggiate.
“Per il futuro -ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente di Cia Puglia- la nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del Psr. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci a una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell’emergenza, utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio agricolo e zootecnico”.
A margine della conferenza stampa, Carrabba è tornato a chiedere che “l’emergenza siccità sia affrontata con idee chiare e soluzioni concrete: è necessario costruire nuovi invasi, affinché neanche un goccio d’acqua sia perso”.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, è intervenuto anche Francesco Passeri, presidente di Cia Taranto: “Prima le gelate e poi la siccità hanno acuito il problema fitosanitario relativo agli agrumi, colpiti soprattutto nel Tarantino dal virus tristeza -ha sottolineato-. E’ necessario mobilitarsi per tempo, e prendere tutte le contromisure necessarie, per evitare che il problema assuma dimensioni tragiche, come accaduto per la Xylella”.
Fonte: Cia