In Cile, nella città di Amolanas, nella Valle di Copiapo, è cominciata da qualche giorno la raccolta di uva da tavola per l’anno 2016-2017. Durante questa stagione si prevede di esportare più di 12 milioni di box.
Sono già state spedite delle partite negli Stati Uniti, in California, e presto verranno inviati anche gli ordini per l’Unione Europea e l’Asia.
Il Sottosegretario dell’Agricoltura, Claudio Ternicier, durante una visita ai produttori, ha dichiarato: “La regione è riuscita a riprendersi dalle inondazioni del 2015, che hanno generato un calo del 3,4% delle esportazioni. Negli ultimi due anni più di 7,2 miliardi di dollari sono stati investiti in agricoltura, grazie ad una legge che ha favorito lo sviluppo e la modernizzazione degli impianti irrigui. Nei prossimi tre anni, sono previsti anche altri investimenti, pari a 4,5 miliardi di dollari.
Anche Lina Arrieta, presidente dell’Associazione dei produttori agricoli ed esportatori della Valle di Copiapo (Apeco), vede positivamente questa stagione: “Abbiamo molta uva e di qualità elevata. Inoltre, il valore del dollaro è alto e sul mercato della California la frutta scarseggia”. Il 90% della superficie della valle di Copiapo è dedicato alla frutticoltura, gran parte di questo ospita impianti per la viticoltura da tavola.
Quest’anno pare che i produttori possano finalmente tirare un sospiro di sollievo visto che in passato le condizioni climatiche avverse hanno condizionato negativamente il raccolto: durante il 2011 ed il 2012 ci sono state delle tempeste di neve, successivamentesi sono verificate inondazioni, e gelate.
Arrieta ha continuato dicendo che per questa campagna prevede “17.000 posti di lavoro a marzo 2017″, si parla per lo più di occupazione femminile. A questi c’è anche da aggiungere posti generati dall’indotto: logistica, trasporto, cibo e servizi e per questi motivi si prevede verranno impiegati molti lavoratori boliviani.
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