Negli ultimi anni, la cocciniglia cotonosa (Planococcus ficus) sta manifestando una presenza sempre più rilevante nei vigneti a uva da tavola. A incidere probabilmente anche le modifiche legislative legate all’applicazione dei fitofarmaci: l’eliminazione di alcuni prodotti a largo spettro d’azione ha infatti limitato il contenimento delle popolazioni degli insetti, favorendone la diffusione in campo.
Le buone pratiche agronomiche e la gestione preventiva della cocciniglia cotonosa, pertanto, risultano di primaria importanza.
La sua presenza in campo è infatti determinata da una serie di fattori concomitanti, determinati da fattori come:
- condizioni climatiche favorevoli;
- concimazione azotata eccessiva;
- potatura non corretta o non mirata all’eliminazione delle parte di pianta con maggiore presenza del fitofago;
- il ricorso eccessivo all’irrigazione, che contribuisce a una maggiore umidità, gradita dalla cocciniglia.
Prima di tecniche e operazioni colturali, è tuttavia necessario conoscere il ciclo biologico e le caratteristiche morfologiche dell’insetto parassita.
Da un punto di vista morfologico, gli individui di questa specie fitofaga presentano un marcato dimorfismo sessuale: la femmina ha una forma ovale ed è lunga circa 3-4 mm, è ricoperta da filamenti di cera biancastra (da cui deriva il nome); il maschio, invece, è più piccolo (lungo circa 1 mm), dotato di ali e non si alimenta, sopravvivendo solo qualche giorno.
Quello che assicura alle cocciniglie la sopravvivenza da un anno produttivo all’altro è dato dalla presenza delle forme svernanti. Durante l’inverno, le femmine fecondate di questa cocciniglia (possono svernare anche le neanidi di II e III età) trovano riparo all’interno del ritidoma delle viti o, in parte, a livello radicale. In seguito, con l’arrivo della primavera, si spostano sulla parte epigea delle piante per effettuare l’ovodeposizione in caratteristici ovisacchi, dando poi vita alle neanidi che dopo 3 stadi svilupperanno una pupa per poi raggiungere lo stadio adulto. La cocciniglia cotonosa può compiere circa 3-4 generazioni all’anno, manifestandosi sulle piante di vite dal germogliamento a fasi anche successive alla raccolta dei grappoli.
L’esistenza e la presenza di forme svernanti sulle piante di vite suggerisce l’importanza del monitoraggio durante il periodo invernale.
Esaminando i tronchi e le branche delle viti, infatti, si può constatare la presenza delle cocciniglie in forma svernante. In base alla loro densità e al loro posizionamento sulla pianta possono essere attuate differenti tecniche colturali per ridurre la percentuale di inoculo dell’insetto parassita. In un primo momento, la potatura può essere un utile complemento per la difesa, rimuovendo direttamente i rami e le branche infestate si riduce il numero di cocciniglie. Nei casi in cui attraverso la potatura non si riesca a ridurre efficacemente la presenza della cocciniglia farinosa sulle piante, a fine inverno, risulta necessario eseguire dei trattamenti mirati. I prodotti impiegati dovranno raggiungere le forme svernanti, quindi è importante distribuire uniformemente gli agrofarmaci, soprattutto sulle parti alte delle piante, dove le cocciniglie sono più frequenti.
Attente operazioni di monitoraggio e valutazione in campo permettono di intervenire, laddove necessario, prima della fase di ripresa vegetativa delle piante. I trattamenti preventivi effettuati a fine inverno risultano molto importanti per garantire alle piante una ripresa vegetativa al riparo da questi insetti che, oltre a indebolire la pianta durante la fase vegetativa, con il procedere delle generazioni possono raggiungere anche i grappoli, compromettendone la commercializzazione.
Uno sguardo ai mezzi di biocontrollo
Nell’ottica di una produzione sempre più sostenibile e per far fronte alla riduzione dei principi attivi utilizzabili nei confronti degli insetti parassiti, una buona soluzione è rappresentata dalle tecniche di biocontrollo e, in particolare, dal ricorso agli insetti ausiliari come Anagyrus vladimiri (parassitoide), Cryptolaemus montrouzieri (predatore) e Exochomus quadripustulatus (predatore), nemici naturali della cocciniglia cotonosa della vite.
Donato Liberto
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