Le cocciniglie, fitofagi insidiosi e difficili da combattere, stanno diventando un problema crescente nei vigneti italiani, soprattutto in quelli di uva da tavola coltivati sotto copertura, dove le condizioni caldo-umide ne favoriscono la proliferazione. Tra queste, Planococcus ficus e P. comstocki non solo possono danneggiare gravemente la produzione attraverso la loro attività trofica e l’abbondante produzione di melata, ma sono anche in grado di trasmettere virosi. Con le soluzioni fitosanitarie tradizionali sempre più limitate dalle normative e meno efficaci a causa di un uso prolungato e irrazionale, il controllo delle cocciniglie della vite è diventato una sfida complessa. Esistono, però, soluzioni alternative che guardano a metodi più ecologici e duraturi. Le tecniche di lotta biologica e l’introduzione di organismi utili offrono una risposta: dopo la raccolta, quando i trattamenti chimici sono solitamente sospesi, lanci autunnali di insetti ausiliari possono garantire un controllo efficace e sostenibile, riducendo la pressione dei fitofagi per la stagione successiva.
Lotta biologica: una soluzione sostenibile
Con le restrizioni sempre più rigide sui trattamenti chimici e la ridotta efficacia degli insetticidi a causa dell’uso prolungato, i viticoltori stanno cercando alternative più sostenibili per proteggere i vigneti. Ricorrere a strategie di lotta biologica attraverso l’impiego di alleati naturali offre una risposta naturale al problema delle cocciniglie.
Anagyrus vladimiri è un parassitoide, attivo già a temperature di 13°C è particolarmente indicato per i lanci primaverili e autunnali, poiché può agire anche su popolazioni svernanti di cocciniglie. Criptolaemus montrouzieri, invece, è un predatore attivo in estate, con temperature superiori ai 20°C, è specializzato nel nutrirsi delle cocciniglie in stadi più avanzati del loro sviluppo. Questi due insetti, quando impiegati in combinazione, offrono una copertura di controllo su tutto l’arco stagionale.
Come capire qual è il momento più opportuno per intervenire? La risposta è conoscere il ciclo biologico delle cocciniglie della vite.
Per ottenere un controllo efficace delle cocciniglie, è fondamentale comprendere il loro ciclo biologico e identificare le fasi più vulnerabili per intervenire. Planococcus ficus e P. comstocki attraversano diverse fasi di sviluppo: uovo, neanide, pupa e adulto. Tra queste, le neanidi rappresentano la fase più vulnerabile agli attacchi dei parassitoidi, come Anagyrus vladimiri, che depone le sue uova all’interno delle giovani forme delle cocciniglie, interrompendone lo sviluppo. Questo rende cruciale il monitoraggio e l‘intervento tempestivo nel momento in cui le neanidi sono presenti. Tuttavia, per garantire la massima efficacia del controllo biologico durante la stagione successiva, i lanci autunnali diventano una strategia particolarmente efficace. Durante l’autunno, quando le cocciniglie svernanti (femmine fecondate o neanidi di II e III età) si rifugiano all’interno del ritidoma delle viti, l’introduzione di Anagyrus vladimiri consente a questo insetto di stabilirsi nel vigneto. Questo intervento non solo riduce le popolazioni svernanti di cocciniglie durante l’autunno, ma assicura anche che, con l’arrivo della primavera dell’anno successivo, il parassitoide sia già presente e pronto a colpire le nuove generazioni di neanidi, prevenendo così il rapido aumento della popolazione di fitofagi.
Vantaggi dei lanci autunnali
I lanci autunnali di organismi utili, come Anagyrus vladimiri e Criptolaemus montrouzieri, offrono numerosi vantaggi.
- Riduzione delle popolazioni svernanti di cocciniglie: consente di limitare la ripresa dell’infestazione nella stagione successiva, con una minore pressione durante i mesi primaverili;
- Assenza di interferenze chimiche: poiché i trattamenti fitosanitari sono sospesi dopo la raccolta, gli organismi utili possono insediarsi senza ostacoli, massimizzando l’efficacia del loro intervento;
- Migliore gestione integrata: i lanci autunnali possono essere integrati con altre strategie di controllo, come il monitoraggio regolare e le trappole a feromoni, rendendo la gestione delle cocciniglie più efficiente;
- Controllo naturale a lungo termine: gli insetti utili, una volta insediati, continueranno a lavorare nel vigneto, riducendo la necessità di interventi chimici futuri.
Conclusioni
I lanci autunnali di organismi utili rappresentano una soluzione chiave per ridurre le infestazioni di cocciniglie nei vigneti. Questa strategia non solo limita le popolazioni svernanti, ma permette anche di evitare trattamenti chimici, preservando l’equilibrio ecologico e migliorando la qualità della produzione. Il controllo biologico integrato con altre tecniche innovative non solo soddisfa le esigenze attuali di tutela ambientale e qualità produttiva, ma offre una visione di crescita sostenibile per il comparto viticolo, capace di affrontare le sfide agronomiche future con un approccio resiliente e duraturo.
Donato Liberto
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