Come scegliere un fornitore di sistemi di copertura per i vigneti? Quali sono gli aspetti da considerare? Lo abbiamo chiesto nello scorso numero di uvadatavola magazine a Giuseppe Borracci e Giuseppe Cacucci, rispettivamente referente sviluppo progetti tecnici e direttore tecnico-agronomico di Serroplast, azienda operante nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di protezione per uva da tavola.
Ancor prima di scegliere la soluzione più adatta per la copertura del proprio vigneto, il primo step da compiere è scegliere il fornitore al quale rivolgersi. Per quanto apparentemente simili, infatti, i servizi offerti possono variare da un’azienda all’altra, determinando anche risultati differenti e soluzioni più o meno adatte al proprio vigneto. Ne parliamo con Giuseppe Borracci e Giuseppe Cacucci, rispettivamente referente sviluppo progetti tecnici e direttore tecnico-agronomico di Serroplast, azienda pugliese specializzata nella produzione e commercializzazione dei sistemi di protezione per uva da tavola.
Necessaria per la protezione delle colture, la copertura delle produzioni di uva da tavola rappresenta una tappa centrale nella gestione agronomica di un vigneto. Ma quali sono i parametri da considerare per una copertura vincente?
Per quanto la ricerca di un sistema di copertura congeniale alle esigenze del produttore rappresenti spesso il nodo centrale della questione, in realtà la prima scelta che si è chiamati a fare quando si parla di film plastici e reti di protezione per un vigneto riguarda il fornitore al quale rivolgersi. Questa è infatti una premessa fondamentale: talvolta la battaglia si concentra sul prezzo, ma si deve comprendere che ogni fornitore ha il proprio valore e in gioco non c’è solo un aspetto economico, bensì la possibilità di ottenere il miglior risultato per la propria azienda.
Su questo concetto poggia la filosofia di Serroplast che, grazie a un’esperienza di 37 anni, vanta oggi una presenza ben radicata nel comparto dell’uva da tavola e rappresenta un punto di riferimento nella produzione dei film plastici per i vigneti. E tutto questo grazie alla volontà dell’azienda di investire sia sul fronte delle risorse umane, che finanziarie per raggiungere obiettivi che crediamo siano in linea con le necessità degli agricoltori. Perché, a nostro parere, il punto di forza dell’azienda risiede proprio nell’unione di tutti questi aspetti: è infatti la conoscenza, abbinata al territorio e alle competenze tecniche, che permette di offrire un servizio più completo. In tal senso, Serroplast è ubicata in Puglia e ha deciso di strutturarsi con figure tecniche specializzate.
La ricetta è tutta qui: ascoltare le esigenze dei clienti, per poi adattare i processi e le decisioni alle loro necessità al fine di creare un vantaggio a livello di filiera. Come si diceva, non si tratta di essere solo fornitori di sistemi di copertura, ma di mettere in campo conoscenze e competenze che poi fanno la differenza.
In ultimo, il core business di Serroplast è la viticoltura da tavola internazionale, un lavoro che ci impegna tutti i giorni e che inoltre ci permette di essere attivi globalmente, condividendo e scambiando un know-how ricco di esperienze. Un fattore che, inoltre, ha permesso di osservare in anticipo le tendenze del comparto, primo fra tutti il profondo processo di ricambio varietale, con il passaggio da uve con seme a uve apirene, da varietà più obsolete a quelle frutto del lavoro dei breeder di ricerca e sviluppo. Questa analisi – svolta prima del tempo – ci ha portato sin da subito a integrare nella nostra struttura organizzativa un team di agronomi internazionale, di cui Giuseppe Cacucci è il referente, che ci consente di seguire il cliente anche dal punto di vista tecnico agronomico.
Il principio, d’altronde è sempre lo stesso: la scelta del giusto film plastico o della giusta rete di copertura è soggettiva e per garantire un vantaggio competitivo al cliente bisogna conoscere in profondità il progetto e le esigenze tecniche. Se poi il cliente crea un rapporto continuativo, il vantaggio è garantito perché l’innovazione costante che Serroplast assicura riguarda ogni aspetto: il prodotto, il progetto e l’intero servizio. Chi riesce a sposare questa visione è un agricoltore o un investitore che avrà sicuramente dei benefici.
Dal punto di vista tecnico, invece, cosa considerare?
Il sistema di copertura serve a valutare e gestire il comportamento ecofisiologico delle piante in vigneto. Dietro alla fornitura del sistema di copertura, vi è quindi uno studio che deve considerare molteplici aspetti come il sesto di impianto, la varietà, l’obiettivo che si vuole raggiungere. Ogni sistema di copertura, infatti, risponde diversamente a seconda delle varietà coltivate, delle condizioni pedoclimatiche, dell’esposizione del vigneto, tutti fattori che influiscono sulla produzione finale. Il lavoro che si porta avanti prevede quindi un approccio multifattoriale che consente di migliorare l’efficienza produttiva e il risultato finale sia dal punto di vista della quantità che della qualità delle uve. Nel contesto attuale, fornire il materiale di copertura e non conoscere il luogo in cui questo materiale verrà inserito e in quali condizioni di campo si traduce in una fornitura standard.
Serroplast, dotata di un dipartimento di ricerca e sviluppo, progetta i propri prodotti partendo dalla materia prima e adeguandosi alle esigenze tailor made per ogni azienda che richiede il servizio.
Tra le iniziative messe in campo, a partire dal 2022 abbiamo avviato un progetto di divulgazione chiamato “TELODICO”, in collaborazione con UpGrape. L’obiettivo è divulgare i risultati del continuo lavoro di studio e di ricerca sui sistemi di copertura sia ai propri clienti fidelizzati che ai potenziali nuovi interessati.
Ci sono errori da evitare?
In generale, a livello di cultura del territorio, siamo molto operativi. Il che è un aspetto positivo, ma non sempre basta per fare la differenza.
Da ormai diversi anni, infatti, le variabili da considerare sono aumentate e anche il mercato dell’uva da tavola si è complicato dal punto di vista produttivo, commerciale, distributivo e anche comunicativo. Bisogna quindi farsi affiancare da persone sempre più competenti e investire non solo sulla parte operativa, ma anche su quella organizzativa di pianificazione e conoscenza. Al pari di quanto avviene nel mondo della finanza o nel settore farmaceutico, l’agricoltura deve cioè disporre di tecnici di settore specializzati, con competenze trasversali che permettano di dare il giusto valore all’attività.
L’imprenditore e l’agricoltore di oggi devono necessariamente avere la massima consapevolezza di quello che si utilizza in campo, valutando l’efficienza che il sistema di copertura può dare nel tempo, e quindi non fermandosi solo sul costo, ma sul valore in termini di efficienza e benefici che solo un servizio completo può garantire.
Ilaria De Marinis
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