Crisi idrica, fondi in arrivo per aziende agricole siciliane

Entro il 30 settembre sarà possibile fare domanda per richiedere i fondi per progetti legati al rinnovo e al rafforzamento del sistema idrico

da uvadatavoladmin
crisi idrica

Si intravede una piccola speranza all’orizzonte per le imprese agricole siciliane, colpite dalle conseguenze della grave crisi idrica. Il 30 settembre, infatti, sarà l’ultimo giorno utile per la presentazione delle domande per ottenere le risorse finanziarie regionali utili a rafforzare il sistema idrico. Si tratta di 15 milioni di euro, di cui l’80% andranno a favore degli imprenditori agricoli e la restante parte ai Comuni. La misura, prevista a fine agosto dalla Giunta Regionale e pubblicata a firma del commissario delegato, Dario Cartabellotta, è associata ad altre misure fondamentali previste per fronteggiare la situazione difficile che sta attraversando l’Isola. Tra gli altri, anche il comparto dell’uva da tavola non è stato risparmiato dall’emergenza; a fronte di una raccolta avviata dai produttori in largo anticipo rispetto al solito, anche la produzione non è stata all’altezza delle aspettative.

Al finanziamento potranno accedere gli interventi di captazione, raccolta e stoccaggio delle acque per uso agricolo, di costruzione di nuove vasche e serbatoi per la raccolta dell’acqua, di realizzazione di nuovi pozzi o per il miglioramento di quelli esistenti. Saranno finanziabili anche impianti di mini-desalinizzazione e di recupero delle acque reflue. I fondi copriranno fino all’80% del costo i progetti degli imprenditori agricoli e per l’intera somma quelli previsti dagli Enti pubblici. L’importo massimo assegnato ad ogni impresa agricola sarà di 25mila euro. Per quanto riguarda invece le aziende associate la somma salirà a 30mila euro, se si tratta di due imprese, arrivando a toccare un massimo di 60mila euro per più aziende. 

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Le domande potranno essere presentate esclusivamente via pec tramite l’indirizzo [email protected]. I soggetti interessati devono possedere un fascicolo, essere iscritti al Registro delle imprese della Camera di Commercio ed essere in regola con la certificazione antimafia. Bisognerà indicare la descrizione dell’azienda e le finalità dell’intervento da realizzare. Infine, deve essere aggiunto il computo metrico estimativo completo di tutti gli interventi o delle opere che si intendono realizzare, compreso di planimetria, piante e sezioni.  

Questi finanziamenti si inseriscono in un contesto generale di rinnovamento strutturale per contrastare la crisi idrica. L’obiettivo è non farsi trovare nuovamente impreparati durante le prossime stagioni produttive.

A questi 15 milioni di euro, infatti, ne saranno previsti altri 35, da elargire alle aziende agricole particolarmente colpite dalla siccità nel periodo tra l’inizio gennaio e fine maggio 2024, in particolare quelle legate alle colture da seme il cui ciclo produttivo si conclude proprio in vista della primavera. I danni sono stati più ingenti per le produzioni di foraggere, di cereali e legumi, per un valore che – stando ai dati diffusi dalla Regione Siciliana – ammonterebbe a circa 313 milioni di euro.

Altri 100 milioni di euro, invece, arriveranno dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Serviranno a riattivare i tre dissalatori dismessi dell’Isola: quello di Gela (CL), di Porto Empedocle (AG) e di Trapani. La decisione è arrivata il 13 settembre scorso durante la cabina di regia per la crisi idrica presieduta dal vice premier Matteo Salvini. La scelta di riportare al centro dell’attenzione i dissalatori è stata molto discussa nei mesi scorsi e, anche se potrebbe rivelarsi una misura importante per i cittadini e il settore agricolo, sicuramente non basterà a colmare le numerose falle dell’intero sistema idrico siciliano.

Silvio Detoma
©uvadatavola.com

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