L’embargo deciso dalla Russia verso alcuni prodotti agroalimentari provenienti dall’Europa ha comportato la perdita diretta nel 2014 di circa 100 milioni di euro.
I settori particolarmente colpiti sono stati quello della frutta fresca (con un calo delle esportazioni verso la Russia del 40,6% ed una perdita di 24,4 milioni), dei prodotti lattiero caseari e dei formaggi (con un taglio del 44,5% delle esportazioni per una perdita di 19,1 milioni), della carne e dei suoi derivati (con una perdita di 17,1 milioni).
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti relativa agli effetti nel 2014 delle misure restrittive introdotte dalla Federazione Russa a partire dal 6 agosto. Un bilancio tracciato in occasione del viaggio del Ministro degli esteri Paolo Gentiloni a Mosca. L’impossibilità di esportare sul mercato russo ha peraltro provocato per molti prodotti alimentari una situazione di eccesso di offerta sul mercato europeo – aggiunge Coldiretti – con ricadute negative sui prezzi riconosciuti agli agricoltori.
Il danno maggiore – prosegue Coldiretti – è determinato però dal fatto che lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia all’insalata “Buona Italia”. Una tendenza che riguarda anche le produzioni casearie – conclude Coldiretti – con la produzione russa di formaggio che nei primi quattro mesi del 2015 ha registrato un +30% e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola o parmesan.
Fonte: ANSA