Quest’anno la fioritura per le varietà medio tardive è avvenuta in un lasso di tempo durante il quale il termometro sembrava impazzito. Gli sbalzi termici hanno inibito il fenomeno dello shedding, ovvero della colatura fiorale. Pertanto può capitare di vedere in vigneto dei grappoli eccessivamente serrati, soprattutto laddove i produttori non sono intervenuti opportunamente.
Cogliamo l’occasione per comprendere le cause di tale problema con l’agronomo Luigi Amoruso, il quale offrirà anche delle dritte su come intervenire. In conclusione dell’articolo l’agronoma Enza Dongiovanni si soffermerà sulle conseguenze patologiche che possono insorgere all’interno di grappoli troppo serrati.
Luigi, perché quest’anno in diversi vigneti è possibile osservare grappoli serrati, eccessivamente ricchi e con acini troppo stretti tra loro?
Il fenomeno lo si osserva soprattutto in vigneti che ospitano varietà medio tardive; per queste cultivar, infatti, la fioritura è avvenuta durante giornate con diversi sbalzi termici che hanno giocato a sfavore della pianta, bloccando la normale cascola fiorale e favorendo l’allegagione. In alcuni vigneti, infatti, si osserva il manifestarsi del problema nei quadri più esposti a Nord. Ovvero quelle aree dove c’è un microclima più freddo che ha bloccato la colatura fiorale. Inoltre il fenomeno è particolarmente visibile negli areali tardivi con un’altitudine maggiore – come Turi e Acquaviva (Ba) -. In questi vigneti il problema è particolarmente diffuso indipendentemente dalla conduzione del vigneto (sotto rete o sotto telo).
Come agire?
Le possibili strade da seguire sono sostanzialmente due: intervenire con trattamenti di tipo nutrizionale o chimico già in fase di fioritura, al fine di favorire la cascola fiorale. Queste operazioni potrebbero offrire un aiuto importante. La tempestività del monitoraggio in campo rappresenta un asso nella manica in tal senso. Se gli interventi in fioritura si sono rivelati insufficienti si può optare, in alternativa, con la toelettatura manuale, ripulendo i grappoli manualmente. In questo caso – però – i costi di produzione peseranno molto sul portaflogli dell’azienda agricola.

Grappoli con acini troppo stretti e serrati solo il luogo perfetto per avviare le infezioni di botrite.
C’è un modo per capire se la colatura è troppa o troppo poca?
Prevedere il fenomeno a monte della fioritura, a mio avviso, non è possibile. La chiave secondo me è nell’attento monitoraggio da effettuare in fase di fioritura. Tra l’altro questa osservazione può coincidere con i monitoraggi e le mungiture dei grappoli che si effettuano per controllare la popolazione del tripide. In quell’occasione sarebbe opportuno osservare se avviene un’eccessiva o deficitaria cascola fiorale. I problemi alla produzione, invece, sussistono anche se la colatura è troppa. In tal caso, infatti, i grappoli saranno eccessivamente spargoli.
All’interno dei grappoli eccessivamente serrati, inoltre, si creeranno le condizioni perfette per attivare le infezioni di botrite. Difatti, aggiunge l’agronoma e ricercatrice Enza Dongiovanni:
Grappoli eccessivamente serrati, se non opportunamente mondati, tenderanno a compattarsi. Di conseguenza sulla buccia si creeranno delle microferite nelle quali si insedierà facilmente la botrite, nel momento in cui l’umidità circostante sarà propizia allo sviluppo del patogeno, il fungo, insediatosi all’interno del grappolo, avrà vita facile perché al riparo dal vento. Qui la botrite tenderà a creare dei nidi, che daranno il via all’infezione dell’intero grappolo.
Autrice: Teresa Manuzzi
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