I prezzi agricoli invertono la marcia a novembre, portandosi per la prima volta dopo 10 mesi, al di sotto dei livelli registrati nel 2014.
Lo segnala l’Ismea sulla base dell’Indice dei prezzi agricoli all’origine, che si è portato a 113,9 (2010=100) facendo registrare una flessione del 4,3% su ottobre e del 2,3% su novembre 2014.
Sempre a novembre, i prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, risultano – sulla scorta dei dati divulgati dall’Istat – in crescita dello 0,4% su base mensile e dell’1,6% se rapportati ai livelli dell’anno scorso, in lieve decelerazione rispetto al più 1,8% di ottobre.
L’Indice “core” dell’Ismea – calcolato per evidenziare la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando dall’indicatore i prodotti ortofrutticoli, più volatili e maggiormente influenzati da fattori stagionali – a novembre si colloca a 112,9 (2010=100) a conferma di una dinamica mensile negativa (-1,9%), anche se più attenuata rispetto a quanto evidenziato dall’indice complessivo. Il confronto su base annua segnala invece una tendenza deflativa più marcata di quella indicata dall’indice complessivo (-4,1% sul livello di novembre 2014).
Nel comparto vegetale che fa segnare nel suo complesso un meno 6,9% sul mese precedente, pesano le significative flessioni dell’olio di oliva (-17,7%) e degli ortaggi (-16,8%), in un contesto non favorevole neanche per la frutta (-3,1%).
Su base annua, l’indice elaborato dall’Ismea arretra del 2,3%, con flessioni di pari entità da parte sia del comparto vegetale che zootecnico. Nell’ambito delle coltivazioni arretrano su base annua i prezzi dell’olio di oliva (-16,8%), della frutta (-7,1%), dei cereali (-6,9%) e, in misura inferiore, dei vini (-0,9%). Solo per gli ortaggi e i semi di soia il confronto con novembre 2014 risulta positivo, con un più rispettivamente dell’11,8% e del 2,2%.
A novembre, conclude l’Ismea, la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l’intera annata 2015 risulta pari all’1,7%, mentre quella calcolata a partire dall’Indice core, si conferma negativa (-3,6%).
Fonte: www.ismeaservizi.it