La selezione delle specie vegetali e il loro miglioramento genetico sono attività che hanno plasmato la storia dell’agricoltura e – in anni più recenti – dei suoi comparti. Non fa eccezione quello dell’uva da tavola, da tempo interessato alla selezione di nuove varietà di uva che presentino caratteri innovativi.
In questo contesto, un ruolo di primo piano è svolto dai gruppi di breeding italiani all’opera per costituire varietà apirene innovative, in grado di unire alle caratteristiche oggi più richieste dal mercato, un richiamo al territorio italiano, da sempre sinonimo di qualità ed eccellenza. A livello nazionale, tra i gruppi di breeding che stanno ottenendo risultati di particolare rilevanza emergono alcune realtà pugliesi, tra cui Nu.Va.UT, Italian Variety Club e Grape & Grape Group, e altre siciliane come SicilGrape e Agriunitech srl.
Ecco un estratto relativo alle caratteristiche principali e ai risultati fino ad oggi raggiunti dal gruppo di breeding Nu.Va.UT.
Nu.Va.UT (CREA di Turi e operatori pugliesi del settore) – Bari
Nu.Va.UT (Nuove Varietà Uva da Tavola) è un consorzio composto da 23 aziende pugliesi produttrici di uva da tavola. Nel 2018, ha avviato un percorso di valorizzazione delle nuove selezioni attraverso la sottoscrizione di un accordo della durata prestabilita di 10 anni con il CREA-VE (Centro di ricerca in Viticoltura ed Enologia) sede di Turi (Ba) che ha reso disponibili 36 selezioni sulle quali avviare le attività. Successivamente, grazie al progetto GO Val.Nu.Va.UT (Valorizzazione di Nuove Varietà di Uva da Tavola ottenute in Puglia – www.valnuvaut.it), finanziato dal PSR PUGLIA 2014-2020, è stata avviata una fase di valutazione delle 36 selezioni con l’obiettivo di individuare nuove varietà di uve da tavola pugliesi, sviluppate nelle condizioni pedoclimatiche tipiche degli ambienti regionali. Le valutazioni hanno permesso di implementare il ventaglio di interventi funzionali per rispondere alle sfide di mercato e ambientali attuali e future.
A tal proposito, per valutare la loro capacità di adattamento al territorio di coltivazione pugliese sono stati realizzati campi di trasferimento e valutazione varietale presso le aziende aderenti al progetto.
I campi sperimentali sono stati realizzati utilizzando anche differenti varietà di portinnesti:
- 140 Ruggeri (140 Ru);
- 1103 Paulsen (1103 P);
- 110 Richter (110 R);
- 34 Ecole de Montpellier (34 EM);
- 225 Ruggeri (225 Ru).
La sperimentazione ha mostrato un esito abbastanza evidente in termini percentuali di attecchimento su tre dei portinnesti utilizzati: 140 Ru, 1103 P e 110 R. Tra questi, il 1103 P vanta la percentuale di maggior attecchimento (circa 96%), mentre le varietà di portainnesti 140 Ru e 110 R hanno ottenuto rispettivamente il 74 e 75%.
Quali sono le nuove varietà di uva ottenute dal consorzio?
Nel 2022, 12 delle 36 varietà di uva da tavola oggetto dell’accordo hanno superato l’iter di valutazione da parte del CPVO (Community Plant Variety Office). Di queste, il 17 marzo 2023 tre sono state iscritte al Registro Nazionale delle Varietà di Vite:
- Maula, uva nera apirena, dotata di una spiccata precocità di maturazione;
- Egnatia, varietà nera apirena, dalla buona produttività e capacità di conservazione sulla pianta;
- Daunia, uva rossa apirena, caratterizzata da una particolare versatilità di produzione.
Grazie a questa registrazione, i vivai possono avviare le procedure per propagare e commercializzare il materiale vegetale appartenente alle tre cultivar.
Come da accordo, di recente è stato anche avviato il trasferimento dei diritti dal CREA al consorzio Nu.Va.UT delle prime 12 varietà selezionate. Le valutazioni in campo, però, non sono ancora terminate e le osservazioni in corso potrebbero presto portare alla individuazione di ulteriori nuove varietà di uva. Non a caso, nel 2023 sono state avviate altre 6 domande di privativa presso il CPVO, mentre nel corso del 2024 ci si aspetta di licenziare e avviare alla registrazione altre cultivar per renderle disponibili sul mercato.
Donato Liberto
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