Saranno cenoni all’insegna della tradizione quelli a cui si stanno preparando gli italiani: 9 su 10 trascorreranno il Natale in casa, mentre a Capodanno saranno 7 su 10 gli italiani che aspetteranno a casa il rintocco della mezzanotte per brindare al 2017.
Un brindisi che vedrà le bollicine italiane superstar con oltre 60 milioni di bottiglie di spumante e prosecco made in Italy, stappate, pari al + 6% rispetto allo scorso anno.
Sarà l’incertezza dovuta alla crisi economica, l’instabilità dei mercati, ma le prossime festività natalizie segneranno un ritorno alle radici anche a tavola. L’effetto tredicesima (+0,7% rispetto al dicembre 2015) farà lievitare la spesa media che ciascuna famiglia sosterrà per imbandire la tavola: 106 euro, per un totale di spesa di 4,6 miliardi tra i cenoni di Natale (2,5 miliardi) e Capodanno (2,1 miliardi).
Fuori dal menù i cibi etnici (sushi, sashimi e vongola del Pacifico), in pole position le eccellenze del Made in Italy: vongole e frutti di mare per i primi piatti (90 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (450 milioni di euro); carne, salumi e uova (520 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (430 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (400 milioni di euro). Pasta, pane, farina e olio (230 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati (90 milioni). Chiuderà il paniere il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali (420 milioni di euro).
Non sarà solo un tripudio di spesa e ricchi menù. Sarà un brindisi amaro per il milione e 582 mila famiglie, oltre 4,5 milioni di italiani, che vivono in assoluta povertà. A loro il sistema paese deve risposte e fatti concreti.
Fonte: Centro Studi Confcooperative