Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di aprile 2017, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,3% su base mensile e dell’1,8% rispetto ad aprile 2016 (era +1,4% a marzo).
L’accelerazione dell’inflazione deriva soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+5,7%, da -1,2% del mese precedente), a cui contribuisce sia l’energia elettrica (+5,4%) sia il gas naturale (+6,0%), che segnano entrambi un’inversione di tendenza rispetto a marzo (rispettivamente da -1,0% e -1,4%) e dalla dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+5,5% da +2,5% del mese precedente).
Di conseguenza, l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è salita di tre decimi di punto percentuale (+1,0%, da +0,7% di marzo), mentre quella al netto dei soli beni energetici si mantiene stabile a +1,2% come nel mese precedente.
L’incremento su base mensile dell’indice generale è ascrivibile in larga parte ai rialzi dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,3%) e di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%), che risentono entrambi di fattori stagionali legati alla Pasqua e al ponte del 25 aprile.
Viceversa, si registra un calo dei prezzi degli alimentari non lavorati (-1,0%).
Il ribasso congiunturale dei prezzi degli alimentari non lavorati è dovuto quasi esclusivamente al calo dei prezzi dei vegetali freschi (-5,9%) che segnano, su base annua, una marcata attenuazione della crescita, comunque pronunciata (+12,6%, era +22,5% a marzo) e su cui incide il confronto con aprile 2016, mese in cui i prezzi dei vegetali freschi erano in crescita del 2,3%.
L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,3%.
Fonte: www.istat.it