Ronde di agricoltori per difendere dai ladri l’uva nei vigneti, ma anche le mandorle e le olive.
Questo sta succedendo negli ultimi giorni in Puglia, dove la siccità e le grandinate nei mesi scorsi hanno danneggiato pesantemente i campi, rendendo merce preziosa i prodotti tanto da far scattare registrare un’impennata dei furti. Un fenomeno non nuovo, ma che sembra stia crescendo di pari passo con i violenti cambiamenti climatici in atto.
“I furti ormai sono praticamente quotidiani – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – tanto da aver spinto alcuni agricoltori a organizzarsi con ronde notturne e diurne, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza. Oltre alla perdita di reddito è a rischio la stessa incolumità dei nostri agricoltori. Praticamente qui non si dorme più per presidiare la produzione”.
Considerata la gravità del fenomeno, difficilmente quantificabile, l’organizzazione agricola ha ripetutamente chiesto alle prefetture sul territorio un intervento per il pattugliamento delle aree più sensibili, per contrastare il fenomeno quando sono in corso le campagne di raccolta di uva da tavola, da vino, mandorle e per l’imminente campagna olivicola, prodotti che fanno gola a gruppi criminali italiani e stranieri.
“Le nostre mandorle vanno a ruba nel vero senso della parola – aggiunge il direttore dell’organizzazione agricola pugliese, Angelo Corsetti – perché sono poche e di ottima qualità con prezzi che allettano la malavita locale. In alcune zone squadre organizzate agiscono di notte e riescono a portare via fino a 3-4 quintali di mandorle alla volta. A Palo del Colle, nel Barese, in poche ore con il buio sono spariti 20 quintali di mandorle in due aziende agricole”. E provincia di Taranto, denuncia ancora Coldiretti Puglia, sono centinaia i ceppi di uva da tavola e da vino tagliati e i tendoni tranciati, con vitivinicoltori sconfortati e impauriti tanto da non denunciare più gli atti criminali di cui sono vittime.
Un fenomeno che preoccupa molto anche gli olivicoltori della zona, perché le squadre organizzate riescono a raccogliere in meno di 30 minuti anche 60 chilogrammi di olive. Tutto questo avendo alle spalle tre annate caratterizzate dal crollo della produzione, che in alcune aree è arrivati fino anche al 60 per cento: il tutto con un conseguente aumento dei prezzi che fa degenerare la situazione.
Fonte: La Repubblica