Nella giornata di martedì 20 giugno, si è tenuta a Roma la 28esima riunione del Comitato misto Francia-Spagna-Italia-Portogallo per l’ortofrutta.
Questo consiste in un forum di confronto che, aperto ai professionisti del settore, si tiene annualmente e ha l’obiettivo di analizzare specifici problemi di mercato e questioni di interesse comune ai quattro Paesi che costituiscono il Comitato e che insieme rappresentano circa il 55% della produzione di ortofrutta in Europa.
Creato 25 anni fa da Francia e Spagna con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra i professionisti dei due Paesi, il Comitato è stato poi esteso nel 2010 all’Italia e nel 2019 al Portogallo, e quest’anno si è tenuto in Italia dove, per l’occasione, si sono riuniti 50 professionisti rappresentanti dei principali settori ortofrutticoli insieme ai rappresentanti dei ministeri dell’agricoltura.
Di cosa si è parlato?
Dopo aver sottolineato l’importanza di lavorare condividendo visioni economiche e politiche del settore al fine di raggiungere posizioni comuni, l’attenzione della riunione è stata spostata sul tema della giornata, riprendendo in sintesi quanto discusso nel corso dell’anno dai diversi gruppi di contatto, specifici per i prodotti di pomodori, fragole, aglio, pesche e nettarine, mele e pere, agrumi, uva da tavola e prodotti fitosanitari.
In occasione della riunione del 20 giugno 2023, quindi, si è parlato delle più importanti problematiche del settore dell’ortofrutta, che sono i cambiamenti climatici e gli aumenti dei costi di produzione, ma il Comitato ha discusso anche e soprattutto la “proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento (UE) 2021/2115” che ha l’obiettivo di ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari e i rischi ad essi associati.
L’ambizione è stata accolta con favore, ma i professionisti dei quattro Paesi hanno espresso delle preoccupazioni sulle possibili conseguenze che l’attuazione del regolamento potrebbe avere sul sistema agricolo europeo e sulla sicurezza alimentare.
A preoccupare i professionisti, infatti, sono:
- il rischio di una maggiore dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi – anche alla luce del conflitto in Ucraina – a discapito della produzione nazionale;
- la necessità di fornire agli agricoltori tecniche alternative per compensare la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari chimici;
- la necessità di discutere dell’introduzione negli accordi commerciali di misure reciproche, affinché i prodotti importati abbiano gli stessi standard produttivi di quelli europei.
L’attenzione della riunione, quindi, è stata focalizzata sui rischi che l’attuazione del regolamento per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari potrebbe avere, ma è in programma anche la possibilità di istituire un ulteriore gruppo di contatto per i prodotti di IV gamma favorendo così la cooperazione tra i vari centri di ricerca dei 4 Paesi.
Questo tipo di riunioni, necessarie per istituire una sinergia tra il settore produttivo e i ministeri agricoli, è dunque fondamentale per far si che il settore ortofrutticolo venga tutelato e protetto fronteggiando le complessità e incertezze che oggi, a causa di cambiamenti climatici, emergenze fitosanitarie, riduzione delle molecole di difesa utilizzabili, incremento dei costi di produzione e carenza di manodopera, sono all’ordine del giorno.
Silvia Seripierri
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