Continua la crisi idrica al Sud Italia, in particolar modo in Sicilia e Puglia e a risentirne, tra le altre coltivazioni, sono gli impianti di uva da tavola. Le piogge non sono mai state così scarse e per rivedere una situazione così tragica dobbiamo tornare indietro di oltre vent’anni, precisamente al 2002, oltre alle tragiche annate di siccità del ‘77 e del ‘79.
Marzo 2024 sull’isola ha visto la mancanza quasi totale di piogge, oltre ad un aumento delle temperature medie di 1-2 gradi centigradi. Un problema non soltanto degli invasi idrici utili all’irrigazione dei campi, ma che sta interessando anche le abitazioni dei siciliani.
Stando ai dati forniti dal SIAS, il servizio informativo agrometeorologico siciliano, a mancare sull’isola sono state principalmente le piogge, soprattutto nel mese di marzo, mentre le precipitazioni di gennaio e febbraio non sono bastate. Le zone più colpite dalla siccità in Sicilia sono la fascia ionica e le aree centrali, lungo la costa che collega Catania e Siracusa.
Emergenza continua
Le previsioni meteo, estese fino a 15 giorni, non dicono nulla di nuovo, ma soltanto qualche pioggia e un leggero abbassamento delle temperature. Di certo, niente di risolutivo per una situazione già grave. Nel futuro un bivio. Da una parte ancora settimane e mesi di siccità, dall’altra l’arrivo della pioggia. “Veniamo fuori da una serie di anomalie meteorologiche – hanno ricordato gli esperti del Servizio informativo agrometeorologico siciliano – viaggiamo ormai stabilmente uno/due gradi sopra la media e se dovesse continuare così anche d’estate significherebbe vivere in incubo”. L’anno scorso, però, “nel mese di aprile la situazione era tragica ma le piogge record di maggio a cui abbiamo assistito, hanno letteralmente salvato la stagione”. L’emergenza idrica è così grave che sta compromettendo anche l’erogazione regolare dell’acqua potabile nelle abitazioni dei siciliani, almeno in alcuni settori dell’area sudoccidentale dell’Isola.
La Regione, da qualche settimana, ha annunciato lo stato di emergenza fino al prossimo 31 gennaio in sei province siciliane a causa della siccità: Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Il neo commissario all’emergenza, Leonardo Santoro, dovrà portare avanti una serie di misure urgenti, come alcune azioni finalizzate al risparmio idrico potabile come la riduzione dei prelievi e l’elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, oltre all’aumento delle risorse disponibili.
Situazione critica anche in Puglia
La situazione sta peggiorando anche in Puglia, come ha confermato Coldiretti Puglia sempre sui dati dell’osservatorio ANBI sulle risorse idriche. Le precipitazioni sono state di scarsa intensità, mentre le temperature oltre la media stagionale. Gli invasi della Capitanata tornano a segnalare un calo sensibile dei quantitativi di acqua a causa della mancanza di piogge.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, ha affermato Coldiretti Puglia. Per affrontare questa sfida è necessario per le imprese agricole “interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio oltre a investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi”.
Come va a livello globale?
Una situazione che vede, quindi, l’Italia spaccata in due, come ha confermato Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue. Il mese di marzo 2024, a livello globale, invece è stato quello più caldo di sempre, stando ai dati di Copernicus, il servizio meteo dell’Unione Europea. La temperatura media globale ha raggiunto i 14,4 °C, superiore di 0,73°C rispetto alla media del trentennio 1991 – 2020 e di 0,10°C rispetto al precedente record di marzo, quello del 2016.
Silvio Detoma
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