Ieri, 23 marzo 2023, la sala conferenze del Museo del Fischietto di Rutigliano (BA) era gremita di produttori e tecnici in occasione del convegno: la sostenibilità del comparto dell’uva da tavola.
L’evento, organizzato dal Comune di Rutigliano, in collaborazione con la Fondazione ITS Agroalimentare Puglia e con il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, ha suscitato l’interesse da parte di innumerevoli aziende agricole e tecnici di campo. Durante l’incontro il concetto della sostenibilità è stato declinato e affrontato dai tanti relatori presenti. Diversi anche gli interventi da parte del pubblico, che ha per lo più lamentato i risvolti commerciali insoddisfacenti della scorsa campagna e gli elevati costi energetici legati all’irrigazione.
Tonio Romito – Assessore all’Agricoltura del Comune di Rutigliano
L’assessore all’Agricoltura del Comune di Rutigliano, Tonio Romito,ha annunciato: “Per aumentare la sostenibilità del comparto, ridurre il costo dell’acqua e trasformare il rifiuto in opportunità, il Comune di Rutigliano sta offrendo alle aziende agricole la possibilità di adoperare le acque reflue affinate. Si tratta di acque provenienti dal depuratore di Casamassima (BA). A oggi siamo in una fase preliminare del progetto, ma gli agricoltori possono presentare in comune la loro manifestazione di interesse”.
Agostino Santomauro – Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia
Agostino Santomauro, funzionario dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, ha parlato delle difficoltà che l’ufficio sta incontrando nella stesura del PAN (Piano d’Azione Nazionale) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Santomauro ha poi ribadito che l’Ufficio Fitosanitario è disposto ad accogliere e ascoltare le necessità di tecnici e agricoltori, affinché le normative possano aderire alle esigenze del settore agricolo.
Crescenza Dongiovanni – Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”
La ricercatrice del CRSFA, Crescenza Dongiovanni, ha condiviso con soddisfazione gli esiti ottenuti dagli studi su uva da tavola. L’uso di antagonisti microbici, induttori di resistenza e sostanze naturali hanno mostrato ottime performance dal punto di vista della difesa della vite, nei campi sperimentali del Centro di Ricerca. Risultati inimmaginabili e incoraggianti, secondo la ricercatrice, soprattutto se si considera che l’Unione Europea ha previsto – entro il 2030 – il taglio del 62% dei prodotti ottenuti da sintesi chimica.
La dottoressa Dongiovanni ha inoltre ribadito che per far sì che i nuovi prodotti funzionino al meglio occorrerà cambiare l’approccio. Infatti i nuovi prodotti vanno adoperati prima che il problema si manifesti e con intervalli molto più stretti. Per avere il massimo, è anche fondamentale effettuare in vigneto tutte quelle operazioni colturali necessarie a evitare che in campo si creino le condizioni in grado di favorire l’insorgere del patogeno.
Nicola Lamascese – Bioagricert
Nicola Lamascese, referente dell’ente di certificazione Bioagricert, ha sottolineato che in futuro le certificazioni non valuteranno solo in che misura l’azienda è stata virtuosa nell’uso e quindi nel “risparmio” di risorse, come per esempio l’acqua. Le certificazioni del futuro dovranno dimostrare che si è lavorato per incrementare le risorse presenti, ad esempio, la sostanza organica o la sottrazione del carbonio. A tutto ciò e possibile che l’UE riconosca anche premi in denaro.
Michele Fioretti, agronomo per Agriproject Group
Michele Fioretti, agronomo afferente allo studio agronomico Agriproject, ha ribadito che la tecnologia, come il DSS Uva.net, rappresenta il supporto perfetto per tecnici e agricoltori per gestire la necessaria “transizione ecologica” del comparto uva da tavola. Grazie ai Sistemi di supporto alle decisioni, infatti, si riuscirà a operare in vigneto facendo la cosa giusta al momento giusto e nel luogo giusto. Tutto ciò avrà delle conseguenze positive sia sulla sostenibilità ambientale che economica delle aziende.
Michele Laporta – I.G.P. Uva di Puglia
Michele Laporta, presidente dell’I.G.P. uva di Puglia, ha parlato del marchio IGP uva di Puglia come strumento per valorizzare produzioni e territorio. Difatti il marchio, se ben gestito e organizzato, potrebbe contribuire ad aumentare il valore delle uve da tavola con seme, proprio quelle che hanno più sofferto nell’ultimo anno. La presentazione ufficiale del marchio I.G.P. uva di Puglia avverrà il 30 marzo, nel corso di una conferenza stampa presso l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.
Francesco Paolicelli – IV commissione Sviluppo Economico Regione Puglia
Infine, ha preso la parola Francesco Paolicelli, Presidente della IV commissione Sviluppo Economico della Regione Puglia. Paolicelli ha affermato: “Sono fiero del protocollo firmato dalla Regione per assicurare un’equa remunerazione a tutti gli anelli della filiera produttiva dell’ortofrutta, ora però occorre fare un passo nuovo. É necessario che i produttori, soprattutto i più piccoli, si aggreghino e le opzioni sono tante. Risulta necessario legarsi alle OP e aderire ad associazioni di settore come la CUT o APEO. Inoltre è necessario che le aziende rispondano alle nuove esigenze del mercato, diversifichino la produzione, adottino in campo le nuove tecnologie e colgano le opportunità derivanti dall’agricoltura di precisione”.
L’incontro ha quindi offerto diversi interessanti spunti a piccoli e grandi produttori di uva da tavola per continuare a produrre nonostante i profondi cambiamenti che stanno investendo il comparto.
Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com