Uva da tavola e politica: assessori a confronto

In attesa di vedere queste due realtà dialogare in occasione di LUV Fiera, abbiamo posto alcune domande agli assessori all’agricoltura delle due regioni

da uvadatavoladmin

Puglia e Sicilia rappresentano i principali poli produttivi di uva da tavola a livello nazionale ed europeo. In attesa di vedere queste due realtà dialogare in occasione di LUV Fiera, la prima fiera di filiera dell’uva da tavola, nello scorso numero di uvadatavola magazine abbiamo posto alcune domande agli assessori all’agricoltura delle due regioni, Donato Pentassuglia e Luca Sammartino*. Con loro esploriamo progetti attuali e prospettive future del comparto dell’uva da tavola nelle due regioni.

Non solo storia, cultura e antichi scambi politici, diplomatici e commerciali. A unire Puglia e Sicilia c’è anche il comparto dell’uva da tavola che, come confermano i dati Istat 2023, trova in queste due regioni il suo cuore pulsante.

Qui, infatti, si concentra oltre il 90% dell’uva da tavola prodotta lungo la nostra penisola, con la Puglia che svetta sia in termini di superfici investite che di quantità prodotte. Dati assai significativi che permettono di comprendere non solo il ruolo giocato da questo comparto a livello di economia regionale, ma l’importanza strategica di misure politiche e istituzionali capaci di promuoverne la crescita e lo sviluppo. D’altronde, l’idea di una fiera di filiera dell’uva da tavola come LUV poggia anche su questa necessità: favorire la comunicazione a ogni livello di comparto, coinvolgendo – insieme agli attori che animano la parte produttiva o commerciale – anche chi, in virtù della carica ricoperta, può intervenire con misure e provvedimenti pensati ad hoc. Ne parliamo attraverso un’intervista doppia con gli assessori all’agricoltura della Regione Puglia e della Regione Sicilia, Donato Pentassuglia e On.le Luca Sammartino.

Quali sono le principali problematiche del comparto della viticoltura da tavola cui l’assessorato cerca di far fronte? 

Ass. Pentassuglia: In questi anni il comparto dell’uva da tavola nella regione è stato interessato da crisi di mercato, dovute alla richiesta di uve apirene da parte dei consumatori e a una concorrenza sempre più agguerrita da parte dei Paesi con costi di produzione più bassi, e da crisi dovute all’andamento meteorologico sfavorevole e al cambiamento climatico, con fenomeni meteorologici di forte intensità intervallati da lunghi periodi siccitosi segnati da temperature elevate. In entrambi gli scenari le uve non hanno raggiunto prezzi soddisfacenti in grado di bilanciare i costi sostenuti dai viticoltori regionali.

On.le Sammartino: L’uva da tavola è al centro di una concorrenza internazionale agguerrita con un numero crescente di Paesi produttori. Le aziende e le strutture commerciali sono obbligate a cercare i mercati interessati alla propria produzione o, viceversa, a pianificare la produzione in funzione dei mercati cui intendono rivolgersi nel medio e lungo termine, procedendo a un’attenta scelta delle varietà da coltivare.

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Donato Pentassuglia – assessore all’Agricoltura Regione Puglia

Cosa è stato già fatto dall’amministrazione e con quali risultati?

P: Per affrontare le situazioni di crisi di mercato l’assessorato della Regione Puglia è intervenuto prontamente con misure emergenziali, stanziando con legge regionale risorse da riconoscere ai viticoltori che dimostravano di possedere determinati requisiti nel rispetto delle regole sugli aiuti di stato. La Regione si è attivata anche con misure strutturali prevedendo e finanziando, con Legge regionale del 30/12/2021 n. 51 Art. 33, un Centro Pilota di Sperimentazione, Formazione e Divulgazione in Agricoltura per dare la possibilità a viticoltori e frutticoltori di disporre di nuove varietà, costituite e valutate nelle principali aree di coltivazione dell’Italia meridionale, al fine di dare risposte concrete in termini di nuove varietà richieste dal mercato e di avviare un processo di ristrutturazione dei vigneti di uva da tavola nella regione. Inoltre è stato siglato per gli aspetti di mercato un accordo con il sistema della grande distribuzione per l’immissione sul mercato della produzione di uva tavola.

S: Gli investimenti nel settore, indirizzati attraverso i bandi del Piano di Sviluppo Rurale, puntano a superare l’inerzia varietale che ha contraddistinto la produzione siciliana, considerata la principale causa di perdita di competitività sui mercati globali. La coltivazione della cultivar Italia ha interessato oltre l’80% della superficie e la diffusione delle varietà apirene è stata lenta. Queste, anche dopo l’accelerazione dell’ultimo quinquennio, coprono in Sicilia circa il 15% della superficie. 

In merito ai bandi regionali per la filiera dell’uva da tavola, qual è lo stato dell’arte attuale?

P: È stata pubblicata una manifestazione di interesse per le imprese del comparto dell’uva da tavola che hanno avviato alla distillazione le produzioni non commercializzate nell’anno 2022. Il sostegno avverrà tramite i comuni interessati.  

S: Il programma 2014-22 è oramai alla conclusione dei progetti; il 2023-27 sta partendo con i primi bandi che introducono le Strategie di adattamento al cambiamento climatico finalizzati ad aumentare le disponibilità idriche con i laghetti collinari: la Regione Siciliana in questi anni ne ha finanziati più di 300 per una capacità complessiva di accumulo di 50 milioni di metri cubi.

Inoltre, vista la tendenza alla precocità della maggior parte degli areali regionali, le varietà che giungono per prime sui mercati (maggio, giugno, luglio) non solo hanno migliori opportunità di mercato, ma riducono anche i consumi idrici dei lunghi caldi estivi siciliani, durante i quali le temperature superiori ai 40 gradi sono diventate la regola e non l’eccezione.

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On.le Luca Sammartino – assessore all’Agricoltura Regione Siciliana

Qual è la sua opinione in merito al marchio IGP? Può dirsi soddisfatto di quanto già fatto in questa direzione?

P: Nel 2012 la regione Puglia ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Unione Europea del marchio IGP Puglia per l’uva da tavola. Nel 2022, invece, il Ministero dell’Agricoltura ha riconosciuto il Consorzio di tutela dell’Uva di Puglia IGP. Il Riconoscimento Masaf rappresenta per la Puglia un ulteriore traguardo che può essere raggiunto attraverso il Consorzio nell’espletamento delle attività di Tutela, Promozione e valorizzazione dell’Uva di Puglia. Certamente le potenzialità sono state ancora poco espresse, ma attraverso il consorzio di tutela e l’impegno degli operatori della filiera si potranno valorizzare le migliori capacità in termini quantitativi e qualitativi, in ottica sostenibile e attenta alle esigenze dei mercati e dei consumatori.

S: I due distretti produttivi di Mazzarrone e Canicattì sono vere e proprie eccellenze produttive, commerciali e di interesse strategico per l’economia agricola e agroalimentare siciliana.

Cosa ne pensa dell’innovazione varietale e come si sta muovendo l’amministrazione su questo tema?

P: L’innovazione in agricoltura rappresenta un fattore strategico di sviluppo e di competitività che si concretizza anche attraverso il rinnovamento varietale, che mira sia ad assecondare gli orientamenti di mercato, diversificando le produzioni e ampliando i tempi di commercializzazione, sia a produrre secondo tecniche agronomiche rispettose delle risorse naturali e dell’ambiente, in linea con la sostenibilità economica. Con la legge regionale istitutiva del Centro Pilota di Sperimentazione, Formazione e Divulgazione in Agricoltura per gli operatori del settore e per i viticoltori, in particolare, sarà possibile disporre della scelta di un’ampia gamma di varietà, valutate nel territorio regionale, che potranno essere impiegate nei diversi contesti produttivi e per le diverse esigenze di mercato.  

S: Da più di 10 anni l’Università di Catania – Di3A è impegnata in programmi di breeding dell’uva da tavola con lo scopo di ottenere varietà apirene, innovative, riconoscibili per la tipicità con caratteristiche organolettiche, agronomiche e tecnologiche di pregio. 

La Regione con la Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020 ha finanziato il progetto “Innovazioni sostenibili di processo e di prodotto per il miglioramento dell’uva da tavola siciliana – INNOVITIS”, con l’obiettivo di trasferire le innovazioni genetiche di uva da tavola apirene per l’adeguamento della piattaforma varietale siciliana e i protocolli di coltivazione per l’uva da tavola in fuori suolo ai fini di una diversificazione dei processi produttivi.

Concludendo, cosa prevede l’agenda futura dell’assessorato per il comparto?

P: Oltre al potenziamento delle forme di aggregazione tra produttori ortofrutticoli, che in questi anni hanno avuto un sostanziale sviluppo nella regione, contribuendo all’incremento della produzione aggregata sul totale della produzione regionale commercializzata, in continuità con le politiche di promozione e valorizzazione si punta ulteriormente alla qualificazione della comunicazione per far conoscere al mercato le produzioni tipiche ortofrutticole e in particolare dell’uva da tavola sia nel mercato nazionale, comunitario che in quello extra UE. Nel nuovo CSR (Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale) sarà approvato un nuovo piano per l’uva da tavola.

S: L’obiettivo è continuare lungo la strategia di trasferimento dell’innovazione varietale che può contare sulla spiccata vocazione delle zone tipiche di produzione, quali Mazzarrone e Canicatti.

C’è poi da considerare la lunga attività di ricerca e sperimentazione svolta sulle tipologie d’impianto in ambiente protetto per anticipare o ritardare la maturazione e la raccolta delle uve, seguita dalla più recente introduzione della coltivazione fuori suolo, che hanno consentito di disporre di un calendario di commercializzazione di sette mesi, che parte nel mese di maggio e arriva sino a dicembre.

Conclusioni

Stando a quanto dichiarato dai due assessori, emerge in modo particolare il ruolo che d’ora in avanti svolgerà – anche a livello “istituzionale” – l’innovazione varietale. Accanto a questa, però, si conferma la volontà da parte delle amministrazioni di Puglia e Sicilia di una migliore valorizzazione e promozione del prodotto uva da tavola, simbolo dell’eccellenza agricola e agronomica delle due regioni. Due realtà, come si diceva, strettamente legate fra loro e che, forse, proprio partendo dalla viticoltura da tavola, possono iniziare a costruire ponti nuovi e inediti attraverso i quali sviluppare scenari futuri all’insegna della crescita e della prosperità del comparto. 

 

Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com

 

** L’intervista è stata condotta nel mese di marzo 2024, prima delle vicende politiche che hanno interessato l’Onorevole Sammartino, ora dimessosi dall’incarico.

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