Giacomo Suglia, presidente Apeo – Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli -, fotografa il settore dell’uva da tavola italiano.
“La Puglia – dichiara Suglia- con i suoi 7 milioni di quintali è l’areale di produzione più importante in Italia, con un calendario di produzione che inizia da luglio e termina a dicembre. Oltre alle uve tradizionali come Black Magic, Victoria, Italia, Palieri, Red Globe, nell’ultimo ventennio si sta sviluppando la produzione di uva apirene, particolarmente richieste dai consumatori”.
Non mancano i problemi nel settore, che Suglia certo non dimentica, a partire dalla concorrenza dei Paesi che hanno costi di produzione inferiori a quelli italiani.
“Le importazioni di uva da tavola in Italia ammontano a 25.000 tonnellate (circa il 3,0% dei consumi interni); di queste, una percentuale consistente proviene dall’Europa (50%) e dall’America centro meridionale (circa il 30%. In particolare d due Paesi produttori: Cile e Perù. La restante parte proviene da Africa (14,5%) ed Asia (5.5%). Altro problema è quello dei costi di produzione (acqua, corrente elettrica, manodopera), aumentati vertiginosamente negli ultimi anni, e delle maggiori lavorazioni in occasione delle avverse condizioni climatiche”.
C’è poi l’aspetto relativo alla competitività dal punto di vista varietale, un fattore che, secondo Suglia, ha penalizzato la produzione italiana, contraddistinta da una scelta “scarsa” nel ventennio 1980-2000.
“Per troppo tempo – continua il presidente APEO – la coltivazione della varietà Italia ha interessato oltre l’80% della superficie nazionale e la diffusione delle varietà apirene è stata di scarsa entità. Anche in Puglia solo alla fine degli anni ‘90 si è avuto un deciso impulso verso la produzione di uve apirene. Anche se ricerca e sperimentazione non hanno goduto di alcun tipo di sostegno neanche da parte delle istituzioni”.
“Adesso – conclude Giacomo Suglia – si muovono i primi timidi passi per arrivare alla collaborazione pubblico-privato per la sperimentazione in campo (quello degli imprenditori agricoli) di alcune varietà apirene messe a punto negli anni scorsi. Speriamo sia l’inizio di una collaborazione per dare una svolta alla viticoltura da tavola in provincia di Bari, in Puglia e di riflesso in Italia. Auspico che, al più presto, si riesca a soddisfare le esigenze produttive e commerciali delle imprese agricole e, allo stesso tempo, incontrare i gusti dei consumatori”.
Fonte: myfruit.it