Per l’uva di Canicattì è tempo di rinnovarsi. Come da pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Consorzio ha nuovamente ricevuto dal ministero dell’Agricoltura la titolarità del marchio Igp con l’obbligo di tutelare il prodotto e favorire la conoscenza e la diffusione sui mercati.
Nato nei primi anni ‘70, il Consorzio ottenne già la titolarità nel 1997, quando l’uva Italia di Canicattì venne premiata con la denominazione IGP per le sue caratteristiche di consistenza, profumo e sapore.
Con il tempo, però, il Consorzio aveva perso forza e stabilità. Almeno fino a qualche anno fa, quando – attraverso un intenso lavoro di squadra e nuove prese di coscienza – ha avuto inizio un un nuovo capitolo della storia dell’Uva di Canicattì IGP.
Un capitolo che inizia con il nuovo riconoscimento attraverso il quale il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste conferisce all’organismo consortile l’incarico a svolgere le funzioni previste dall’art. 14 della legge n. 526/99 ovvero valorizzazione, promozione, vigilanza, tutela e cura generale della denominazione di riferimento. A rientrare nel Consorzio 25 comuni, di cui 14 in provincia di Agrigento e 11 in provincia di Caltanissetta.
“È una grandissima gioia: il Consorzio di tutela dell’Uva da Tavola di Canicattì IGP è realtà” – ha subito dichiarato Marsello Lo Sardo, Presidente del Consorzio di tutela dell’Uva da Tavola di Canicattì. “Sottolineo, con grande soddisfazione, che esso vanta una rappresentatività di quasi il 100% delle uve certificate ed esserne alla guida è senza dubbio motivo di grande orgoglio. Per questo desidero ringraziare pubblicamente tutti i soci produttori che, con me e come me, credono in questo progetto. Desidero inoltre ringraziare per l’impegno profuso ad ottenere tale risultato la dottoressa Rita Serafini, professionista di comprovata esperienza nel settore dei consorzi di tutela e della valorizzazione e tutela delle produzioni DOP e IGP, che ci ha guidato e supportato lungo tutto l’iter di riconoscimento”.
“L’organismo consortile – ha commentato il Vice Presidente Giovanni Giglia – inizierà a lavorare ponendo le basi per la gestione efficace ed efficiente delle aree di competenza. Tutto questo si svilupperà su una linea di marcia ben chiara e condivisa fra tutti i soci, ovvero quella di lavorare nell’ottica di responsabilità sociale pilastro indispensabile dello sviluppo sostenibile. A ciò si aggiungeranno passione, dedizione e determinazione fondamenti vitali del successo di una denominazione!”.
Le sinergie tra produttori messe in campo finora si moltiplicheranno grazie al contributo di tutti i soci – fa sapere il Consorzio – perché l’Uva da Tavola di Canicattì IGP merita la giusta valorizzazione e il corretto posizionamento sul mercato.
L’obiettivo ora è rilanciare questo marchio, emblema non solo di una grande storia, ma anche di un’intera economia territoriale che ancora oggi, nonostante alti e bassi, si regge sull’uva da tavola e in particolar modo sulla varietà Italia.
Ilaria De Marinis
© uvadatavola.com