Uva scottata dal caldo eccessivo in Sicilia

Caldo eccessivo brucia l'uva siciliana. Giuseppe Cardaci descrive la situazione e suggerisce degli accorgimenti per evitare il problema.

da Redazione uvadatavola.com
uva scottata scilia

Gli ultimi bollenti giorni di giugno hanno lasciato un triste souvenir in alcuni vigneti siciliani: grappoli di uva scottata. A qualche giorno dai picchi di 40 °C ecco che la vite mostra evidenti scottature e bruciature su foglie e grappoli.

In questo vigneto, ad esempio, condotto senza alcun tipo di coperture e posto in agro di Mazzarrone (Ct), le roventi giornate di fine giugno hanno letteralmente scottato e  bruciato (per non dire carbonizzato), alcuni grappoli di uva da tavola della varietà Red Globe, cultivar particolarmente sensibile al caldo. A inviarci le foto è il tecnico di campo Giuseppe Cardaci.

Grappoli di uva della cv Red Globe scottati dal caldo in Sicilia, a Mazzarrone (Ct)

Grappoli di uva della cv Red Globe scottati dal caldo in Sicilia, a Mazzarrone (Ct)

Giuseppe, che temperature ci sono state in Sicilia la scorsa settimana?

“In agro di Mazzarrone (Ct) abbiamo registrato dai 35 a 40 °C durante gli scorsi giorni, ma a danneggiare il vigneto ha contribuito anche il bollente vento di scirocco. Certo, la cv Red Globe è sensibile a questo tipo di stress, ma il problema delle scottature lo riscontriamo, con incidenze differenti, in gran parte dei vigneti. Negli impianti in cui il problema è più grave posso affermare che riguarda dal 70 -100% dei grappoli”.

Ci sono dei modi di per evitare che l’uva si scotti?

“Certo, si possono effettuare dei trattamenti per rendere la pianta in grado di sopportare meglio il caldo. Bisogna anche valutare bene la gestione dell’acqua, perché si rischia di creare anomalie. Il cambiamento climatico è sicuramente il maggior indiziato”.

Come operare in campo?

“Un accorgimento potrebbe essere quello di lasciare che le foglie coprano il più possibile le piante. Inoltre si potrebbe pensare di aggiungere della glicina betaina ai trattamenti. Si tratta di una sostanza che le piante producono naturalmente in situazioni di stress, come periodi prolungati di siccità o stress abiotici provocati da temperature molto alte o eccesso di salinità. La glicina betaina potenzia la capacità fotosintetica e, di conseguenza, potenzia l’efficienza produttiva e qualitativa della coltura. Infine, l’ultimo accorgimento potrebbe essere quello d’irrigare durante le ore più fresche della giornata, magari quando le temperature sono più basse”.

Lo scorso anno abbiamo scritto un articolo sul tema, puoi leggerlo qui. Mentre sfogliando l’ultimo numero di Uva da Tavola – magazine, potrai leggere il testo dell’agronomo Giuseppe Nuzzo che ha scritto un articolo dal titolo: “Bruciature delle foglie nei vigneti: cause e gestione“.

I produttori dovranno allenarsi a gestire e a prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla produzione. Situazioni climatiche di questo tipo, purtroppo, si manifesteranno sempre più frequentemente, vista la tendenza delle temperature negli ultimi anni. Per continuare a produrre saranno quindi necessarie nuove strategie e precauzioni.

 

Autrice: Teresa Manuzzi
Foto e video: Giuseppe Cardaci
©uvadatavola.com

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